La Gazzetta dello Sport

Mostruosam­ente Simon: i tentacoli sulla A-1

Il centrale cubano di Piacenza e il suo 92% in attacco «Grazie a Tencati migliorerò ancora»

- MARIO SALVINI

Poi è arrivato Robertland­y Simon ed è come se il ruolo di centrale fosse entrato in una nuova dimensione. Per la maggior parte dei suoi colleghi arrivare in doppia cifra è un evento da festeggiar­e, lui domenica in Perugia-Piacenza è arrivato a 19 punti. Con 6 muri, un ace e soprattutt­o con 12 attacchi a segno sui 13 effettuati: percentual­e 92.31. Non è un record. Anzi, ad onor del vero va detto che solo quest’anno il bulgaro di Castellana Viktor Yosifov contro Modena si è esibito un in un bel 14/15 (93.33%,), e che Martin Lebl una decina di anni fa fece addirittur­a 19/20 (95%). Ma non è mica da una (sola) partita che si giudica un centrale. Quindi riassumiam­o la fetta di stagione fin qui disputata dall’imponente cubano di Piacenza: 14 partite, 170 punti, media di 3.40 punti a set. Al- meno un punto in più per ogni set rispetto a qualsiasi altro centrale, e dunque anche di Yosifov, che è secondo con 2.54 punti a parziale. De Cecco contento Eppure lui, Simon, interpreta­ndo una convinzion­e piuttosto diffusa, dice: «Tanto i centrali non fanno mai la differenza». Che nel suo caso è decisament­e una profession­e di modestia. «Al massimo - aggiunge - può capitare di farla in una partita ogni tanto. Con Cuba mi era già capitato di fare dei numeri così». Quindi l’invito al suo regista Luciano De Cecco sarebbe di provare a dagliene anche di più, di palloni. Simon a dire il vero su questo è abbastanza diplomatic­o: «Permeva bene così, sono contento anche se con la mia finta Lucio manda un compagno a schiacciar­e col muroa uno». Però è vero che a lui De Cecco dà almeno 3 primi tempi a set, con- tro i 2 in media agli altri centrali impiegati quest’anno. «Con uno così - spiega lo stesso de Cecco - sarebbe stupido non darne, lo farebbe qualsiasi palleggiat­ore. La forza di Simon non è tanto nel prendere la palla in alto, quanto nella velocità, e nella varietà dei colpi. Anche se devo dire che non è stato facile trovare la palla giusta. Lui era troppo abituato a giocare da sempre con un solo alzatore (Hierrezuel­o, in nazionale, ndr) ». Progressi a muro Dopo le prime partite, a novembre (al termine di 2 anni di attesa, inattivo, per il transfer) Simon disse. «In attacco non ho problemi, non ne ho mai avuti, maa muro posso ancora migliorare molto». «Ed è ancora vero», conferma ora. Lui che è stato il miglior muratore del Mondiale 2010 qui è a 0.86 muri a set, esattament­e come Yosifov, un filo meno (0.89) del migliore, che è Podrascani­n. «Ho la fortuna - dice Landy - di avere in squadra un maestro come Tencati. Sto lavorando sulla lettura. Migliorerò». I palleggiat­ori avversari possono preoccupar­si. (ha collaborat­o Alessandro Antonelli)

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TARANTINI Robertland­y Simon, 25 anni: prima d’ora ha giocato solo per Cuba

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