La Gazzetta dello Sport

CCIICCLLOO­NNEE BAYEERNN,, ARSSEENNAL­L SSTTEESSOO­ALLOONNDDR­A ((33--11))

Ai bavaresi basta una prima mezz’ora alla grande. Porto di misura sul Malaga (1-0). Oggi Drogba

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE STEFANO BOLDRINI LONDRA

Vedere il Bayern da vicino aiuta a capire meglio la scelta di Guardiola: nel calcio della squadra tedesca ci sono momenti di bellezza assoluta, come i primi venti minuti in cui ha distrutto l’Arsenal. Al 21’, per l’esattezza, era andata così: due gol del Bayern con Kroos e Müller, tre ammonizion­i piene di frustrazio­ne per i londinesi. Poi però ci sono, in pieno stile Barcellona, intermezzi di svagatezza e dopo aver divorato più volte la terza rete, il Bayern è stato colpito da Podolski, su gentile omaggio della difesa bavarese. Un peccato che avrebbe potuto provocare conseguenz­e peggiori, se l’Arsenal avesse avuto più sostanza. Finita la spensierat­ezza, riecco il Bayern caterpilla­r e il 3-1 di Mandzukic, benché fortunato, fotografa bene il match. I due gol di scarto ci stanno tutti. Il Bayern ha prenotato in scioltezza un posto nei quarti di finale. La stagione a tavoletta continua e il vantaggio di 15 punti in campionato consente di gestire bene il fronte Champions. DivarioAun certo punto, il confronto tra la capolista del campionato tedesco e la squadra quinta in Premier è stato imbarazzan­te: l’Arsenal è stato surclassat­o dalla tecnica, dalla personalit­à e anche dallo strapotere fisico del Bayern. Giganti contro piccoletti: soprattutt­o a centrocamp­o, i centi- metri di differenza si sono notati. A spianare la strada ai tedeschi dopo appena 7’ è stato un mezzo liscio di Koscielny, in dubbio fino all’ultimo: il destro a giro di Kroos ha steso Szczesny. Colpito a freddo, l’Arsenal non ha saputo reagire e al 21’ è arrivato, da copione, il 2-0. Una capocciata di Van Buyten è stata respinta con un mezzo miracolo da Szczesny e Müller ha bruciato tutti, infilando il pallone in rete. La maschera di Wenger in panchina, attonito, è una delle immagini di questa serata. Il Bayern in venti minuti ha sep- pellito la superbia del francese, assai polemico alla vigilia del match. L’Arsenal si avvia con tutta l’altezzosit­à del suo allenatore, bravo quanto arrogante, verso l’ottava stagione di fila senza trofei. Secondo qualche tabloid, per l’operazione rilancio la prossima estate sarà messo a disposizio­ne di Wenger un gruzzolo da 85 milioni: occhio però a non perdere Wilshere, nel radar del Barcellona. Epilogo Chiuso un primo tempo in cui non ha mai scagliato un tiro contro la porta di Neuer, l’Arsenal è ripartito trascinato dall’orgoglio e dalla fede del suo popolo. Il Bayern ha mollato qualcosa a livello mentale e la rete di Podolski, fino a quel momento assolutame­nte inutile, ha dimostrato che basta poco per complicars­i la vita: una distrazion­e in difesa e capocciata facile del tedesco di stanza a Londra. L’inseriment­o di Robben al posto di Ribery ha dato una nuova scossa ai tedeschi. Il 3-1 ha chiuso il discorso e il Bayern ha sfiorato persino il poker. Wenger è uscito dal campo a testa bassa, dribblando le tv ed evitando di stringere la mano al collega Heynckes. Le voci impazzano: dopo che alla vigilia era circolata la storia di un possibile rinnovo del contratto, qualcuno parla ora di addio del tecnico francese a fine stagione. Anche Heynckes saluterà il Bayern, ma il suo addio sarà ben diverso. Ha la Bundesliga in pugno e una rivincita da consumare in Champions.

 ?? AFP ?? Toni Kroos, 23, esulta dopo il primo gol. Dietro Mandzukic, segnerà il 3-1
AFP Toni Kroos, 23, esulta dopo il primo gol. Dietro Mandzukic, segnerà il 3-1

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