La Gazzetta dello Sport

Ibrahimovi­c: «Dopo Ali il più grande sono io»

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L’ego mostruoso è senza dubbio superiore alla classe, già immensa. «Io sono il più grande, ma visto che non possono essercene due diciamo che sono il più grande dopo Muhammed Ali». È la «modesta » opinione al di Zlatan Ibrahimovi­c, che — appunto — ha in Cassius Clay il modello cui si è ispirato da bambino. La confession­e è stata rilasciata dallo svedese al magazine tedesco specializz­ato « 11 Freunde» e forse non a caso nell’intervista ha aggiunto di essere «attratto dalla Bundesliga: ricordo il Mondiale 2006, era fantastico, i tifosi tedeschi sono entusiasti, gli stadi sono sempre pieni. Potrebbe essere, un giorno, che venga a giocare in Germania, maho ancora un po’ di tempo davanti». Il Bayern Ibrahimovi­c ha anche detto di avere una squadra preferita, in Bundesliga: «Se andassi a giocare in Germania, andrei al Bayern: per me è tra i primi cinque club al mondo». E per il secondo più grande di tutti i tempi non potrebbe esserci altra scelta. Mino Raiola, però, stavolta non può cominciare a tessere la sua tela, perché la Baviera biancoross­a, da giugno, diventerà feudo di Pep Guardiola. Lo stesso che lo masticò e sputò a Barcellona arrivando addirittur­a alla rivoluzion­aria idea di rinunciare totalmente non solo a Ibra, ma proprio al centravant­i classico. Zlatan, tuttavia, forse sta talmente bene a Parigi da aver addolcito la propria posizione nei confronti di Pep: «Il Bayern ha una squadra molto forte e con Guardiola ha trovato un allenatore fantastico».

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