La Gazzetta dello Sport

Il ruggito di Checa Dal letto d’ospedale al record della pista

«La forza me l’hanno data i nonni ricoverati con me Mai guidata una moto sensibile come la Panigale»

- PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)

Sembra una storia d’altri tempi. A 10 giorni dal via Mondiale Carlos Checa finisce in ospedale per una grave occlusione intestinal­e. Gli danno morfina per lenire il dolore, rischia l’operazione, ma se la cava. Ieri arriva in circuito pallido come uno straccio e dopo quattro estenuanti sessioni (98 giri, 436 km) sbriciola il record di Phillip Island con 1’31"059, sette decimi meglio dell’iridato uscente Max Biaggi. Il roccioso spagnolo ha sorpreso gli avversari, sbaraglian­do il precampion­ato Superbike con la novità Panigale che domenica potrebbe vincere al debutto come la precedente 1199 del mitico Troy Bayliss in Qatar 2008. È sempre «el Toro», iridato 2011 con 22 trionfi in 3 stagioni, il raggio di luce della Ducati in crisi MotoGP. Dicevano che la Panigale, best seller di mercato, fosse nata male per le corse. «Quando l’ho provata per la prima volta a Misano, nel giugno scorso, è stato terribile. Ho avu- «È la moto più sensibile che abbia guidato. Fai piccoli cambiament­i e il comportame­nto cambia come immaginato; è logica, dote rara che ci ha permesso di progredire in fretta». Checae Panigale sonogià pronti per il Mondiale? «Non è ora di pensarci. A Phil- lip Island io e la Ducati siamo sempre andati bene (4 trionfi nelle ultime 5 gare, n.d.r.). Volevo solo capire se possiamo giocarcela. Nei nostri piani è una stagione di sviluppo». Biaggi si è ritirato, a 40 anni adessoè lei il nonnodel Mondiale. Come si sente? «L’istinto vincente è dentro di me. Lavoro e serenità è lo stato mentale che perseguo. Domenica vedremo». Sta arrivando Bernhard Gobmeier, capo delle Corse Ducati Audi. In MotoGP chiedono novità, lei può già dire grazie. «Lo conosco da quando era capo Bmw e ho rischiato di andare con loro (a fine 2011, n.d.r.). Ha le idee chiare. Spero che la Superbike diventi la priorità». Ci racconti la brutta avventura in ospedale. «Nel ’98 ho avuto un incidente con la 500 a Donington, mi tolsero la milza e da allora sono soggetto a problemi intestinal­i, è già successo nel 2007. Sono stato malissimo, se mi avessero operato, addio Australia». Chi le ha dato forza? «I nonnetti coi quali ho diviso la stanza per due notti. Quando soffri c’è sempre un altro che soffre di più». Si tornerà a dire che la Ducati è favorita dalla cilindrata. «Che prendano una Panigale e provino a girare forte come me».

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