Diga Ambrosini: «Non abbiamo concesso nulla»
Il capitano sogna la coppa come regalo di fine carriera. Montolivo ci va cauto: «Errore madornale pensare che sia finita»
L’estate scorsa, quando gli venne chiesto di confessare un sogno per il finale della carriera (non ancora deciso, per la verità), Massimo Ambrosini rispose dubbioso: «È troppo se dico la Champions, eh?». Chissà se quel pensiero gli è tornato in mente ieri in fondo a una partita perfetta, giocata contro i maestri del genere. Di solito sono i centrocampisti del Barcellona che concertano e schiantano gli avversari. Stavolta, in mezzo a tante assenze e molta sfiducia, Ambrosini il capitano ha portato i suoi verso terre che usava frequentare in gioventù. Il Milan non è naturalmente certo di nulla, tantomeno della qualificazione ai quarti, ma quello che ha fatto contro il Barcellona regala una notevole dose di autostima. «Abbiamo fatto una partita molto attenta, quella che dovevamo fare, senza concedere praticamente nulla. È un’impresa, ma è solo il primo tempo della sfida con il Barcellona: ora dobbiamo andare in Spagna, certo con più possibili- tà di passare il turno. Però attenzione a pensare di aver fatto qualcosa di definitivo, sarebbe un errore madornale». Un capitano ha il dovere di tenere i suoi sempre sotto pressione. Il luogotenente Ambrosini il capitano, Montolivo l’erede designato, e per ora il luogotenente, Muntari l’uomo dei gol che regalano sogni e rabbia, questa volta soltanto sogni. Montolivo si è spostato a destra per lasciare il cuore del campo ad Ambrosini, mail suo rendimento non è cambiato. «Abbiamo chiuso tutti gli spazi e siamo ripartiti per renderci pericolosi. Il primo tempo è andato molto bene, ora ci aspetta la battaglia di Barcellona. È un risultato inaspettato perché affrontavamo la squadra più forte al mondo. Al ritorno dovremo ripetere una partita così. Una bella serata, da dedicare a tutto l’ambiente e al presidente. Ora affronteremo il derby con più entusiasmo, anche se è un lungo periodo che stiamo giocando un bel calcio. Siamo diventati una squadra vera dalla partita contro la Juve in poi, un match che ci ha dato fiducia e ci ha fatto credere che potevamo rientrare tra le prime in campionato. Comunque non abbiamo ancora fatto niente». Abbiati senza voto «Una grande prestazione, complimenti a tutta la squadra. Abbiamo vinto contro una grande del calcio mondiale, anche se sapevamo che il possesso palla sarebbe stato sempre loro. Sono stati bravi Pazzini, El Shaarawy e Boateng a ripartire e coprire in fase difensiva. Barcellona presuntuoso? Assolutamente no, i catalani ci rispettano e lo hanno dimostrato nel corso di questi ultimi anni».