La Gazzetta dello Sport

Soltanto ora la 1adi Chivu contro i suoi connaziona­li

Mai contro romene «Sono emozionato e un po’ confuso»

- DAL NOSTRO INVIATO LUCA TAIDELLI CLUJ

«Sono emozionato e un po’ confuso». Se a parlare non è un 18enne prima dell’esame di maturità ma un calciatore che ha vinto tutto e di tutti i colori ne ha viste, vuole dire che il calcio per fortuna può ancora andarti dritto al cuore. Cristian Chivu, l’uomo che potrebbe fare da testimonia­l alle officine ortopedich­e tra spalle lussate, caviglie distorte, piedi rotti e testa aperta come un melone, stasera giocherà la prima partita contro una squadra della sua terra. Emozione e traduzione Daquando nel 1999 ha lasciato l’Università Craiova per passare all’Ajax, infatti, Cristian ha giocato 77 eurosfide a livello di club, però mai contro team romeni. Eppure in questa fiera dell’Est che è l’Europa League nerazzurra avrebbe potuto incrociare il Vaslui in agosto nel preliminar­e — ma si era appunto fratturato un dito del piede («E non voglio nemmeno più sentir parlare di quell’infortunio che doveva tenermi fuori 20 giorni e invece sono passati addirittur­a più di quattro mesi») — e lo stesso Cluj all’andata, sette giorni fa. Allora lo fermò un fastidio muscolare, lo stesso che lo tiene in (minimo) dubbio anche per questo ritorno in Transilvan­ia, con l’Inter che si gioca l’ottavo di Coppa a tre giorni dal derby. «Sono pronto, vediamo dopo la rifinitura se sarò al 100% — esordisce lui in conferenza, quando prima di avvertire buone sensazioni in allenament­o fa ombra anche a Strama e si auto-traduce visti alcuni svarioni dell’interprete —. Il 2-0 dell’andata non ci lascia tranquilli, il Cluj in questi anni è cresciuto anche in Europa, ma noi vogliamo passare il turno. È la mia prima volta in Romania da avversario. Sono emozionato e un po’ confuso. Inutile negarlo, permesarà una gara speciale». Macché turnover Come si era capito dall’arrivo in aeroporto, con telecamere e flash quasi solo per lui. «L’Inter ha tanti tifosi qui anche grazie a Cristian», conferma Strama, che forse spera che l’effetto Chivu spenga i bollori del Constantin Radulescu Stadion. E lui ha voluto a tal punto questa notte che non si preoccupa di poter diventare quello che fa rifiatare Juan o Ranocchia in chiave derby. «Magari non gioco col Cluj ma domenica... — prova a scherzare —. L’Inter ha così tanti infortunat­i da non potersi permettere di far riposare nessuno. Ma sono sicuro che saremo pronti a dare il meglio sia in Coppa sia contro il Milan». A 32 anni suonati, lui è pronto ad indossare l’immancabil­e caschetto per sfidare anche le emozioni di un ragazzino al debutto.

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