Soltanto ora la 1adi Chivu contro i suoi connazionali
Mai contro romene «Sono emozionato e un po’ confuso»
«Sono emozionato e un po’ confuso». Se a parlare non è un 18enne prima dell’esame di maturità ma un calciatore che ha vinto tutto e di tutti i colori ne ha viste, vuole dire che il calcio per fortuna può ancora andarti dritto al cuore. Cristian Chivu, l’uomo che potrebbe fare da testimonial alle officine ortopediche tra spalle lussate, caviglie distorte, piedi rotti e testa aperta come un melone, stasera giocherà la prima partita contro una squadra della sua terra. Emozione e traduzione Daquando nel 1999 ha lasciato l’Università Craiova per passare all’Ajax, infatti, Cristian ha giocato 77 eurosfide a livello di club, però mai contro team romeni. Eppure in questa fiera dell’Est che è l’Europa League nerazzurra avrebbe potuto incrociare il Vaslui in agosto nel preliminare — ma si era appunto fratturato un dito del piede («E non voglio nemmeno più sentir parlare di quell’infortunio che doveva tenermi fuori 20 giorni e invece sono passati addirittura più di quattro mesi») — e lo stesso Cluj all’andata, sette giorni fa. Allora lo fermò un fastidio muscolare, lo stesso che lo tiene in (minimo) dubbio anche per questo ritorno in Transilvania, con l’Inter che si gioca l’ottavo di Coppa a tre giorni dal derby. «Sono pronto, vediamo dopo la rifinitura se sarò al 100% — esordisce lui in conferenza, quando prima di avvertire buone sensazioni in allenamento fa ombra anche a Strama e si auto-traduce visti alcuni svarioni dell’interprete —. Il 2-0 dell’andata non ci lascia tranquilli, il Cluj in questi anni è cresciuto anche in Europa, ma noi vogliamo passare il turno. È la mia prima volta in Romania da avversario. Sono emozionato e un po’ confuso. Inutile negarlo, permesarà una gara speciale». Macché turnover Come si era capito dall’arrivo in aeroporto, con telecamere e flash quasi solo per lui. «L’Inter ha tanti tifosi qui anche grazie a Cristian», conferma Strama, che forse spera che l’effetto Chivu spenga i bollori del Constantin Radulescu Stadion. E lui ha voluto a tal punto questa notte che non si preoccupa di poter diventare quello che fa rifiatare Juan o Ranocchia in chiave derby. «Magari non gioco col Cluj ma domenica... — prova a scherzare —. L’Inter ha così tanti infortunati da non potersi permettere di far riposare nessuno. Ma sono sicuro che saremo pronti a dare il meglio sia in Coppa sia contro il Milan». A 32 anni suonati, lui è pronto ad indossare l’immancabile caschetto per sfidare anche le emozioni di un ragazzino al debutto.