La Gazzetta dello Sport

Roma, con lo stadio arriva lo sceicco: 50 milioni in dote

Adnan Adel Aref Qaddumi entra in società: «Il club crescerà». Il presidente Pallotta: «Siamo soddisfatt­i»

- MASSIMO CECCHINI ROMA

Il destino ha un gran senso della tempistica. E allora, proprio nel momento in cui la Roma celebra la sua resurrezio­ne sul campo, la dirigenza Usa trova un partner a cui affidare le chiavi del presente e, chissà, forse anche del futuro. Ma andiamo con ordine. Entro un mese salirà alla ribalta un nuovo protagonis­ta, ovvero lo sceicco giordano (ma originario del Qatar) Adnan Adel Aref Qaddumi. Petrolio & Stadio Il magnate del petrolio, legato alla lontana anche alla famiglia reale, era già stato contattato da tempo, ma la lievitazio­ne del suo interesse è cresciuto dopo che è partita l’operazione stadio. UniCredit era stata messa a conoscenza dell’operazione, anche se le sue quote non saranno subito intaccate. L’arabo, infatti, entrerebbe nella As Roma Svp Llc, ovvero la «scatola» che contiene le azioni dei soci Usa e che controlla il 60% della Neep Roma (al 40% in mano alla banca), a sua volta controllan­te il 78% delle azioni sul mercato. Entro un mese ci sarà la chiusura dell’operazione, che garantirà lo sviluppo del marchio nel Medio Oriente. Tutto questo, però, avverrà dopo che una ricapitali­zzazione più grande di quella in programma (30 milioni, ma salirà a 80 circa) non diluirà a quel punto la quota azionaria del partner bancario, che comunque non uscirà subito di scena. UniCredit si diluisce Il profilo di Adnan Adel Aref Qaddumi non è molto noto, ma quello che è certo è la buona conoscenza che ha del nostro Paese. Pallotta lo ha incontrato personalme­nte proprio a Roma e sabato scorso lo sceicco era in tribuna ad assistere al match contro la Juventus. Insomma, l’accordo di massima sembra essere già stato raggiunto sulla base appunto di una cinquantin­a di milioni da versare nella ricapitali­zzazione. Non a caso filtra così la soddisfazi­one dei nuovi partner: «Faremo crescere la Roma», ha detto lo sceicco, mentre Pallotta fa sapere come «l’operazione sia intelligen­te». Al di là del folklore, allo sceicco è stato chiarito come occorra denaro fresco per ripianare i conti, per potenziare la squadra e per affrontare la costruzion­e dello stadio, cosa che non osterebbe neppure la partecipaz­ione all’opera di nuovi partner cinesi, contattati dalla stessa UniCredit. Ma non basta. Voci che giungono dall’interno dell’entourage giordano parlano di un Pallotta che — stupito dagli ostacoli che incontra il nuovo stadio— sarebbe pronto persino a farsi da parte qualora le difficoltà su questo fronte s’infittisse­ro. Solo uno scenario, ovvio. Maavere uno sceicco come partner consentire­bbe anche inaspettat­e vie di fuga.

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LIVERANI II presidente della Roma James Pallotta, italoameri­cano di Boston, con Daniele De Rossi

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