La Gazzetta dello Sport

Rivincita del signor Allegri Fiducia ai giovani dialogo coi vecchi Ed è nato un gruppo

La rinascita del Milan: dalle spine di avvio stagione ai risultati delle ultime settimane

- ALESSANDRA BOCCI MILANO

L’unico arrabbiato è il vecchio maestro, Giovanni Galeone, che aveva pronostica­to un 3-0 con reti di Boateng, Muntari e Bojan, e ha visto crollare la sua scommessa sotto il peso di una sostituzio­ne mancante. «Potevi fare entrare anche Bojan... Negli ultimi minuti, con Piquè centravant­i e Mascherano da solo, sai che male gli facevi». L’unico rimprovero, comunque giocoso. Per il resto, Massimilia­no Allegri ha incassato baci, abbracci, compliment­i e pacche sulle spalle. Pare un viaggio nella macchina del tempo. Rughe Quando era allenatore del Cagliari, giovane e promettent­e, era così: compliment­i, baci e abbracci, anche da Cellino che lo esonerava. Poi sono arrivati il Milan (tre anni fa), lo scudetto vinto soltanto perché c’era Ibrahimovi­c (due anni fa), le critiche per la partenza di Pirlo (idem), i rimbrotti degli ex senatori (con frequenza regolare, a partire dall’estate scorsa), le prediche per i troppi cambi di modulo e l’evocazione di Guardiola(sei mesi fa). Allegri è diventato l’allenatore senza idee, usurpatore di una panchina troppo pregiata per le sue capacità. Gli spigoli e le naturali asperità del suo carattere da livornese anomalo sono diventate cime tempestose. Allegri ha passato mesi in burrasca, ma è stato zitto. Ha ingoiato le critiche e le battute del presidente (chiamiamol­e così) con sorrisetti che stiracchia­vano ancora di più le rughe nuove. Si è risollevat­o in campionato, ma prima di Natale sono arrivate la sconfitta con la Roma e altre critiche. Lui se n’è andato a casa, in famiglia, e ha covato la risalita con determinaz­ione feroce. Ai giocatori ha trasmesso le sensazioni giuste e qualcosa è cambiato. Consideran­do che il risultato più eclatante è arrivato senza Balotelli, il nuovo Ibra, si può dire che Allegri sia tornato alle origini, a quando aveva il physique du role per qualcuno e comunque piaceva molto anche ad altri. Recupero Zen Nei giorni scorsi, i vecchi amici che andavano a trovarlo dicevano: «L’ho visto ringiovani­to». Come se avesse trovato nuove soluzioni, come se avesse recuperato se stesso e il suo modo di essere zen in fondo a mesi di rancore più o meno nascosto. L’altra notte, dopo Milan-Barça, Allegri è andato a dormire a Milanello, ma non ha chiuso occhio. Non ha parlato con Berlusconi, però ha ricevuto tanti messaggi di congratula­zioni di colleghi, anche dall’estero. La mattina ha accolto i giocatori con compliment­i e raccomanda­zioni, perché nulla è stato raggiunto. La sera era già davanti alla tv a seguire la partita dell’Inter. Il successo sul Barça rappresent­a una rivincita nei confronti di chi lo criticava, ma la cosa che gli interessa adesso è arrivare al terzo posto. Niente sogni Non autorizza sogni, Allegri, né per se stesso, né per i giocatori. In questa operazione realismo viene aiutato dai più vecchi, Abbiati, Ambrosini, Bonera. Il capitano ha giocato una partita perfetta, e pensare che c’era chi lo dava per finito, l’ultimo dei mohicani sopravviss­uto alla diaspora dei compagni. Ambrosini è rimasto e ha aiutato Allegri a ricostruir­e. Perché nelle settimane della rinascita, la forza di questo tecnico spesso discusso per una presunta incapacità di relazione è stata tutta nelle dinamiche di un gruppo nuovo, nella saggezza con la quale ha guidato i giovani e ha continuato a motivare i vecchi. Raccontano i giocatori di non averlo mai visto teso prima della partita col Barça. Mai sotto pressione, nonostante i simpatici consigli di Berlusconi e le previsioni di sconfitta infernale: non male per uno che non dovrebbe guidare una grande. Allegri sa dove vuole arrivare, manon lo dice. Però è facile da capire.

 ?? SYNC/IPP ?? Massimilia­no Allegri, 45 anni, per la prima volta ha battuto il Barcellona, dopo due pareggi e due sconfitte. A destra, Leo Messi, 25 anni
SYNC/IPP Massimilia­no Allegri, 45 anni, per la prima volta ha battuto il Barcellona, dopo due pareggi e due sconfitte. A destra, Leo Messi, 25 anni

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