La Gazzetta dello Sport

Il Barça invoca la «remuntada» E ritrova Abidal

Xavi: «Ci manca la rimonta storica, è il momento di farla». Ok dei medici al francese trapiantat­o

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomri­cci MADRID

Ci risiamo. Quasi 3 anni dopo, riecco la «remontada» in salsa blaugrana. Con la «o» in castiglian­o, o la «u» in catalano. Non è che allora, dopo il 3-1 sempre a San Siro ma con l’Inter di Mourinho, sia andata granché bene, e la rimonta non è riuscita nemmeno lo scorso anno dopo l’ 1- 0 di Stamford Bridge col Chelsea. Però è proprio per questo che al Barça hanno riciclato la parola, apparsa sulla prima pagina di Sportmasop­rattutto pronunciat­a a più riprese da Xavi Hernandez, mandato in conferenza stampa a rialzare il morale di truppa, cronisti e tifosi. Vogliono far girare il vento. Manca la rimonta «Il viaggio di ritorno è stato reso piuttosto lungo dal risultato. Il primo gol è stato una disgrazia, fallo di mano, poi un rimpallo, però non siamo andati bene, non abbiamo creato i pericoli che di norma creiamo. Però io ci credo, perché a questa generazion­e che ha vinto così tanto manca ancora una rimonta storica. È giunto il momento di farla. Abbiamo ancora il ricordo dell’Inter, ma speriamo di far meglio». È la prima risposta di Xavi, e dà il tono alla conferenza che correrà via con stucchevol­i ripetizion­i sul pessimo stato dell’erba di San Siro e speranzose variazioni sul tema della «remuntada». Erba cattiva « Ci volevano due-tre tocchi per controllar­e la palla, non filava via rapida, liscia come fa e farà al Camp Nou che sarà ben irrigato e piatto. La palla rimbalzava male e la cosa ha rallentato il nostro gioco e ci ha tolto fluidità, non ci ha aiutato. Al Camp Nousarà diverso. Dovremo salire in tromba (detto due volte, ndr) e regalarci questa storica rimonta che ci manca. Il 2-0 è il risultato peggiore che potevamo portare a casa ma non ci abbattiamo, attacchere­mo anche se dovremo far attenzione al loro contropied­e: ripartono come proiettili». Xavi ha allontanat­o con fastidio la parola disfatta che sarebbe avvicinata a un’eventuale eliminazio­ne, ha ammesso che a San Siro «non sapevamo come attaccare», ha escluso che quella col Milan sia stata una delle peggiori partite del Barça. Gli hanno ricordato il classico pessimismo blaugrana, gli hanno chiesto se questa è una sconfitta che innaffia insicurezz­e, lo hanno punzecchia­to sulla scarsa tenuta fisica. Harisposto calciando il pallone in tribuna e ripe- tendo il tormentone della rimonta. In generale l’aria nella sala era mesta, come quella registrata da telecamere e fotografi nel viaggio di ritorno. Abidal risolleva il morale Forse proprio per questo ieri il Barça ha calato un grandissim­o asso: Eric Abidal ha ricevuto l’ok dei medici, si può davvero cominciare a pensare a un suo ritorno in tempi brevi. «Non è la notizia migliore di oggi ma di tutto l’anno — ha detto Xavi —. Non era certo un bel giorno per andare ad allenarsi dopo il risultato di San Siro, però poi pensi a come si allena Abi, a quello che ha passato e a comel’ha affrontato e ti senti più forte». Abidal è stato operato il 10 aprile 2012 per un trapianto di fegato, secondo intervento causato dalla scoperta di un tumore nell’organo vitale. Si temeva per la sua vita, il francese può addirittur­a tornare a giocare. Lui ha fatto una rimonta assurda, incredibil­e. Quella del Barça è più terrena, ma fa una gran paura.

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