Derby, 3 squilli Inter pronta per il Milan ma Ranocchia è a rischio
Doppietta di Guarin, a segno anche Benassi: Cluj k.o. e negli ottavi sarà sfida con il Tottenham dell’ex Villas-boas. Preoccupa l’infortunio del difensore
Anche una volta prese tre belle aspirine per ritirarsi su e pensare al derby con un po’ di fiducia in più, l’Inter continua a essere tormentata da un pensiero-malore sottile: ma ci sarà una volta in cui andrà tutto liscio dall’inizio alla fine? A partita stravinta, dunque a ottavi di finale contro il Tottenham di Villas-Boas già in tasca, cosa poteva succedere a tre giorni dal derby, quando alla fine mancava appena una decina di minuti? Un infortunio, ovviamente. Distorsione al ginocchio destro per Ranocchia, ora in forte dubbio per domenica sera, come se la situazione sotto questo punto di vista non fosse già abbastanza complicata: senza Samuel e Silvestre, con il recupero di Chivu tutto da verificare, la difesa che si prepara ad affrontare Balotelli & c. è in totale emergenza.
Il doppio piano Peccato, perché il doppio piano di Stramaccioni aveva funzionato bene: chiudere al più presto il discorso qualificazione e poi massima gestione delle forze con il pensiero già al Milan. Quello che il tecnico non aveva potuto fare in partenza, costretto ad una formazione ancor più offensiva di quanto richiesto dalla missione «un gol subito» — quasi che all’andata avesse perso, e non vinto 2-0— e con almeno sei-sette elementi che presumibilmente saranno titolari anche domenica sera. Neanche in panchina Jonathan affaticato (troppo alto il rischio di perdere un cambio subito), Stramaoltre a Chivu ha risparmiato anche l’acciaccato Nagatomo (preservato per il possibile duello di domenica con El Shaarawy) e il recuperando Gargano, i cui polmoni si prevedono indispensabili. Il riposo del Trenza Per come l’Inter è riuscita a mettersi in discesa la partita, via via Stramaccioni ha potuto poi far riposare pure anche Guarin, Alvarez che ha lanciato segnali anche in chiave derby e soprattutto Palacio, lasciando in campo Cassano, che ha giocato la terza gara da titolare in otto giorni (seconda consecutiva da 90’), mapur dispensando chicche qua e là si è potuto permettere di non uscire dal campo con la lingua di fuori. Tutto perché in pratica si è giocato solo un tempo, aggredito dall’Inter con un atipico 4-2-3-1: Cassano finto centravanti e Palacio galleggiante alle sue spalle, con Guarin e Alvarez larghi.
Premiata ditta Proprio Cassa- no avrebbe potuto mandare in apnea il Cluj già dopo 10’, ma con il paradosso solo apparente di un gol in contropiede ci hanno pensato 12’ dopo Alvarez (mezzo gol è suo) e Guarin. Obbligato a fare quattro gol, Paulo Sergio — che aveva già dovuto inserire Hora per Muresan— ha ulteriormente rafforzato la trazione anteriore della sua squadra con Kapetanos e una sorta di 4-2-4 offensivo solo in teoria, perché in realtà ha confermato i limiti di incisività della sua squadra e allo stesso tempo evidenziato i suoi affanni difensivi. Smascherati — ma il gioco dell’Inter era già stato fatto — al tramonto del primo tempo, quando ancora la premiata ditta Alvarez& Guarin ha archiviato la pratica. I quattro ’94 Messa nel cassetto esattamente un tempo dopo da Benassi, uno dei quattro ’ 94 con cui Stramaccioni ha chiuso la partita: lui, Pasa, Mbaye e Kovacic, che ha finito quasi da trequartista, disegnando prima un 4-3-2-1 e poi un 3-5-1-1 con Cambiasso al centro di una rediviva linea a tre. Una vittoria in trasferta all’Inter mancava dall’8 novembre (3-1 a Belgrado, erano seguiti un pari e otto sconfitte), una trasferta senza neanche un gol subìto mancava da 12 partite (proprio dal derby di andata): quello che non mancava era un colpo di sfortuna e almeno ieri non se ne sentiva proprio la mancanza.