La Gazzetta dello Sport

Lazio, due gol e gli ottavi L’europa dà fiato a Petko

Candrevaeg­onzalez chiudono in33minuti la pratica Borussia Moenchengl­adbach. Adesso c’è un’altra tedesca: Stoccarda

- STEFANO CIERI ROMA

Missione compiuta e Lazio ritrovata. Ancora una volta l’aria di Coppa fa bene ai biancocele­sti, che tornano a vincere (l’ultimo successo era stato quello sulla Juve del 29 gennaio, in Coppa Italia) si qualifican­o agli ottavi di una competizio­ne europea (evento atteso da 10 anni) e soprattutt­o escono da quel tunnel psicologic­o in cui si erano cacciati dopo gli ultimi risultati negativi in campionato. Tutto facile Petkovic temeva la proverbial­e tempra dei tedeschi, mai domi anche quando il pronostico è contro di loro. Alla prova dei fatti, però, i timori si rivelano eccessivi. La qualificaz­ione della Lazio, già ipotecata dopo il 3-3 dell’andata, non è mai in discussion­e. Perché mai, a parte il quarto d’ora finale, il Borussia riesce ad arrivare dalle parti di Marchetti. Mentre i biancocele­sti dopo appena dieci minuti sono già in vantaggio. Mar- chiano errore in fase di disimpegno di Dominguez e Candreva non deve far altro che rubare palla, puntare Ter Stegen ed infilarlo. Il 4-5-1 riproposto per l’occasione da Petkovic dopo le nefaste variazioni sul tema (leggi utilizzo della difesa a tre) consente alla Lazio di coprire bene tutte le zone del campo senza concedere nulla agli avversari. E consente pure di affondare in maniera incisiva grazie alle volate dei due esterni Candreva e Lulic e al grande lavoro di raccordo dell’unica punta Floccari. Che non segna (e a dire il vero neppure tira in porta) ma è fondamenta­le nel far salire la squadra e favorire gli inseriment­i dei centrocamp­isti. E’ proprio uno di questi, Gonzalez, a siglare il raddoppio poco dopo la mezzora. Tap-in vincente dell’uruguaiano dopo il tiro di Radu che Ter Stegen non trattiene. Difesa ritrovata La partita finisce qui. Perché il 2-0 spegne ogni velleità dei tedeschi, nonostante il loro desiderio di ripagare in qualche modo i quasi otto mila tifosi biancoverd­i arrivati fino a Roma (trasferta amarcord per i più anziani tra loro: perché in questo stesso stadio, nel 1977, il Borussia giocò la finale di Coppa dei Campioni, perdendola col Liverpool per 3-1). Favre prova a ridestare la squadra nella ripresa con il giovane Younes (interessan­te il ragazzo), ma anche lui va a sbattere contro la difesa della Lazio, che per una sera torna quella ermetica dello scorso autunno. Lo zero alla voce gol subiti è in effetti l’altra grande notizia della serata per la squadra di casa. I biancocele­sti ne avevano incassati sei nelle ultime due partite (a Moenchengl­adbach e Siena) e ne avevano presi 15 nelle ultime 8 gare. Stavolta le cose vanno diversamen­te grazie ad un Ledesma che si ripropone come filtro efficaciss­imo davanti alla difesa e grazie ad un quartetto difensivo concentrat­o. La Lazio concede giusto un paio di opportunit­à ai tedeschi nei minuti finali, quando però la gara è già in archivio. Ancora tedeschi Lazio avanti in Coppa, quindi. Ed ancora imbattuta in Europa quest’anno. Col 2-0 sul Borussia sale a 10 gare senza k.o. la striscia positiva dei biancocele­sti. E’ la seconda migliore di sempre per la Lazio nelle coppe europee (la migliore in assoluto è di 18 risultati utili di fila). E può ora proseguire contro un’altra squadra tedesca, lo Stoccarda. Se sarà ancora la Lazio vista contro il Borussia il sogno europeo di Petkovic ha buone probabilit­à di continuare.

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