Il Napoli rimedia solo figuracce Fuori dalla coppa
Dopo la clamorosa sconfitta al San Paolo, anche in trasferta va k.o. contro il Viktoria
I cechi fanno festa
Fuori dall’Europa. Tristemente. La determinazione della vigilia è rimasta tale fino al fischio d’inizio. Poi, del Napoli e delle sue voglie di rimontare i tre gol subiti al San Paolo, non c’è stata traccia. Ancora una volta gli è fatale il primo turno dopo la fase a gironi. Dopo Villarreal e Chelsea, è toccato al Viktoria Plzen ridimensionare gli obbiettivi europei del club napoletano. Difesa a quattro e tridente offensivo: è questa la novità tattica che Walter Mazzarri presenta per questa sfida quasi impossibile. Non c’è Edinson Cavani, che l’allenatore preferisce far riposare e, dunque, se lo tiene accanto a se, in panchina. E non c’è nemmeno Marek Hamsik, colpito da un attacco febbrile: lui è rimasto a Napoli. Il freddo è pungente e si gioca sotto una leggera nevicata. Il Viktoria Plzen è nella sua formazione migliore per difendere il 3-0 conquistato al San Paolo. E nei primi minuti di gioco sono i cechi a tentare di sbloccare subito il risultato. Rajtoral, ancora lui, vola via sulla destra (2’) ed il suo tiro cross viene allontanato da Maggio, sulla linea di porta. Poca determinazione Non ha certo l’aggressività di chi deve rimontare uno svantaggio pesante, il Napoli. C’è poca penetrazione sugli esterni, dove Maggio non ha ancora ritrova- to la migliore forma: riesce a sbagliare anche il più elementare dei cross. Dall’altra parte, Zuniga non si propone con insistenza, perché Rajtoral lo tiene impegnato sulla difensiva, così come avvenne nell’incontro d’andata. La vivacità di Lorenzo Insigne è confortante: il ragazzo sembra più deciso nel cercare la conclusione. Ci prova da lontano (6’) ed il destro viene respinto coi pungi da Kozacik. La manovra, in ogni modo, è troppo laboriosa, Dze- maili è lento nel cercare il suggerimento, mentre Donadel e Behrami fanno valere la fisicità rispetto alla tecnica. Così, entrambi vengono ammoniti nei primi 45 minuti che evidenziano l’impegno di Gamberini e la poca consistenza di Calaiò e Pandev. Dentro Cavani Mazzarri lascia negli spogliatoio i due mediani, Donadel e Berhami per fare posto a Cavani ed Inler. Insomma, l’allenatore napoletano vuole tentare il tutto per tutto per compiere l’impresa. Ma il gioco è confuso, c’è tanta approssimazione: l’assenza di Hamsik toglie qualità alla manovra. Ci si aspetta il Napoli, dunque, ma il Viktoria parte con un’accelerazione vertiginosa che manda in tilt la difesa. Bakos (2’) alza di testa sulla traversa e Darida (5’) scalda le mani di De Sanctis con un diagonale prima del gol di Kovaric, che Maggio e Gamberini si perdono: la botta di sinistro è potente e rende vano il tentativo dell’estremo napoletano. Con quattro gol da recuperare, la partita non ha più storia anche perché arriva la seconda rete del Viktoria. Il settore riservato ai tifosi napoletani è in fermento: lo spettacolo offerto non è sicuramente dei migliori. Ed il sipario sull’Europa cala in un crescendo di delusione. Non resta, a questo punto, che il campionato e la sfida scudetto con la Juventus dell’1 marzo.