La Gazzetta dello Sport

A Cremona sotto tiro dirigenti e tecnici di A

Indagini prorogate e nuove rivelazion­i: anche tesserati davano informazio­ni sicure agli scommettit­ori della malavita

- DAL NOSTRO INVIATO FRANCESCO CENITI CREMONA

Nuovi indagati, una rogatoria in via di traduzione, un maxi incidente probatorio su oltre 200 telefoni e computer, i contatti tra dirigenti e tecnici di A col Mister X (sono due in realtà) riconosciu­to da Gegic, l’esame approfondi­to dei tabulati per inchiodare chi è già indagato. E’ questo l’atto finale dell’inchiesta di Cremona, iniziata nel giugno 2011. L’offensiva è «svelata» dal pm Roberto di Martino nella richiesta di proroga delle indagini inviata nei giorni scorsi a 44 indagati (tra cui Signori, Doni, Bellavista, Bettarini). Sono però le motivazion­i a far notizia. La partita ungherese Punto primo: «Si indaga - si legge nel documento - sulla manipolazi­one di almeno 40 partite. Gli indagati sono oltre 150. Le indagini sono in corso: si sta svolgendo la traduzione di una rogatoria ungherese che dovrà essere integrata con la richiesta di nuove attività. Ed è in corso anche una rogatoria in Svizzera». Questi atti serviranno a spiegare cosa è accaduto in Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4: i magistrati sono sicuri che zingari e ungheresi (per la seconda partita) alterarono i risultati grazie ad alcuni giocatori corrotti, compreso Stefano Mauri (capitano della Lazio) e OmarMilane­tto (Genoa). Punto secondo: gli inquirenti analizzera­nno «circa 200 apparecchi­ature informatic­he nella disponibil­ità degli indagati» ed effettuera­nno «accertamen­ti fondamenta­li sui tabulati» per avere ulteriori prove e chiudere il cerchio sulle accuse di frode sportiva e associazio­ne per delinquere.

ANSA Caccia grossaMail brutto deve ancora venire. Punto terzo: «Sono avvenute di recente - scrive Di Martino - nuove iscrizioni. E’ ancora in corso di identifica­zione un personaggi­o che teneva i contatti tra il sodalizio e dirigenti e tecnici delle squadre di A e che pretendeva per le sue prestazion­i somme dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro a partita». Il personaggi­o è Mister X ormai individuat­o dal servizio centrale operativo (Sco) della Polizia. Così come è stato rintraccia­to il secondo Mister X suo complice. Personaggi svelati da Erodiani e Gegic (in una intervista alla Gazzetta) che avevano contatti con giocatori, dirigenti e presidenti (una novità importante) di mezza Serie A. Erano loro, secondo gli investigat­ori, a dare «informazio­ni sicure» sugli Over che Mister X rivendeva per 600 mila euro. In cambio del favore l’uomo (gli uomini) che «sussurrava tarocchi» in un hotel di Milano piazzava le scommesse (proibite ai tesserati). Ecco perché i contatti sarebbero stati frenetici, specie a ridosso delle partite, e avrebbero lasciato tracce nei tabulati telefonici. L’elenco dei sospettati è già in mano alla Procura: per il «botto» finale non bisognerà attendere a lungo. Sulic Intanto da ieri è nel carcere di Cremona anche lo sloveno Admir Sulic. Lo «zingaro» si è consegnato allo Sco provenient­e da Singapore. Sarà interrogat­o lunedì dal gip Guido Salvini. Potrebbe dare indicazion­i utili sulle combine, masoprattu­tto spiegare le mosse del «boss dei boss»: Tan Seet Eng detto Dan, ancora latitante e ritenuto il capo dei finanziato­ri dell’intero sistema scommesse.

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In Italia l’altro «zingaro» Lo «zingaro» Admir Suljic ieri all’arrivo all’aeroporto di Malpensa, dove si è costituito

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