Ecco Ebagua «Il Verona mi corteggia ma lo batto»
L'operazione aggancio è impossibile per il Varese che sognava di andare al Bentegodi senza la penalizzazione, a tre punti dal Verona. L'udienza per la revisione del patteggiamento per il caso Pesoli è stata rinviata al 14 marzo: il -1 rimane e, solo dopo aver letto gli atti del Tnas, che ha fatto cadere l'accusa d'illecito sportivo per il giocatore attenuandola in condotta sleale, la Corte di Giustizia deciderà.
Al Bentegodi c'è comunque uno spartiacque per la squadra di Castori, anche se Giulio Ebagua va controcorrente: «Vincere significherebbe dare una gioia ai tifosi ma non fare un passo decisivo perché il campionato è lungo». L'attaccante ieri era in centro con il figlio Sean: «L'ho chiamato come Sogliano per amicizia: il nostro ex d.s. ha fatto la storia del Varese e continua a chiedermi di raggiungerlo al Verona. Se sono rimasto il merito principale è di Castori, un allenatore più genuino di molti altri». Il Varese l'anno scorso ha eliminato il Verona ai playoff e non ha mai vinto al Bentegodi: «Avrò di fianco Juan Antonio: gli ho chiesto di non essere timido per fare la differenza». E poi c'è l'andata da vendicare: «Dopo la 0-3 avevo offerto le paste ai compagni, per dimenticare. Vorrei rifarlo, ma con altro spirito».
La sfida