La Gazzetta dello Sport

I guai di Vicioso e Edo, il manager di Rodriguez

- MADRID

Più che l’Operacion Puerto, sembra l’Operacion Mentira, o bugia. Oggi nell’aula 21 del tribunale appaiono, in video, due spagnoli: Angel Vicioso e Marcos Serrano (rischiò di morire al Giro 2006, per una trasfusion­e andata male: fu ricoverato a Tortona). Vicioso ha quasi 36 anni e corre ancora, con la russa Katusha. Che però l’ha sospeso 2 giorni fa proprio per le bugie dette: aveva dichiarato di aver chiuso i conti con l’Operacion Puerto, e non è così. Vicioso era stato chiamato a testimonia­re il 12 febbraio, ma aveva risposto con un certificat­o medico, improvvisa lombalgia. Poi è diventato irreperibi­le, tanto che martedì la giudice Santamaria ha comunicato la sua ufficiale sparizione: se non si fosse presentato, la Guardia Civil l’avrebbe portato in tribunale. A quel punto Vicioso si è rifatto vivo, e ha detto di non saper nulla della chiamata del tribunale. Bugie, appunto. E vediamo se anche lui, come gli ex compagni della Liberty (Nozal, Beloki, Etxeberria e Unai Osa), negherà qualsiasi legame con Fuentes. Anche per Vicioso, numero 16 per i codici di «Asterix», le carte del processo sono compromett­enti con documenti che testimonia­no trasfusion­i e prodotti dopanti. Mai squalifica­to, Vicioso. Così come Angel Edo, ex Kelme e Milaneza, la cui tabella con i trattament­i dopanti di Fuentes è chiara. Attualment­e fa il procurator­e sportivo, tra i suoi atleti c’è Joaquin Rodriguez, lo spagnolo della Katusha n. 1 al mondo e suo compagno alla Saunier nel 2005. Imbarazzan­te.

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