La Gazzetta dello Sport

Solo un quarto di Siena Tutto il resto è Maccabi

È la seconda sconfitta della Mens Sana nelle Top 16 Banchi: «Dopo 10’ non abbiamo pareggiato la loro energia»

- DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO ORIANI TEL AVIV (Israele)

Questione di gambe, di fiato e di motivazion­i, quelle altrui. Impensabil­e per Siena sbancare per la prima volta lo Yad Eliyahu (0-8 il bilancio in Eurolega) con i minuti che si sommano, le trasferte che si moltiplica­no e una classifica che la premia, anche dopo la batosta di ieri. Così, finché ci sono energie, l’Mps prova a restare in partita, riuscendo anche a far sorgere qualche piccolo dubbio a inizio del 4o periodo, quando Brown fallisce la tripla del possibile -9. Poi l’inevitabil­e crollo, sino all’ingeneroso -31 finale. Una gara che gli israeliani (ora 3 vinte e 5 perse) dovevano far loro a tutti i costi per mantenere una minima speranza di qualificar­si ai playoff. E infatti i ragazzi di coach Blatt hanno giocato con gli occhi iniettati di sangue. Certo, quando fai 12/20 da 3 (7/23 per l’Mps), tutto diventa molto più facile. Equilibrio­Eppure l’avvio era stato equilibrat­o, un 1o quarto da 22 pari, con un ottimo Kangur (10 punti senza errori al tiro) e Brown che segnava 8 dei suoi 13 punti complessiv­i nei primi 10’. Ma bastava una spallata per mandare all’aria il castello di carte toscano. Ci pensava Devin Smith a darla. Chirurgico nello scegliere i momenti in cui far male, l’ex Avellino e Treviso segnava 7 punti negli ultimi 77" del 1o tempo, dilatando il vantaggio (+8) che il Maccabi aveva costruito con un altro ex italiano (Pesaro), Hickman, nel suo unico sprazzo della serata, approfitta­ndo dell’avvio disastroso di Siena (4 perse e soli 6 punti nei primi 7’ del 2˚ periodo). Le triple di Moss e Hackett lasciavano un filo di suspense (46-34 alla pausa). Ma l’avvio di ripresa, con la sfuriata di Ohayon e il dominio in area di Shawn James, facevano capire che non era serata. Il +20 pareva chiudere il match, prima dell’ultimo fuoco senese con Eze e qualche pasticcio di troppo del Maccabi (69-57 in avvio di 4o quarto). Erano ancora Smith e Ohayon a tranquilli­zzare lo Yad Eliyahu. Goleada Gli ultimi due k.o. senesi qui erano stati entrambi di 2 punti, stavolta finisce in goleada. «Sapevamo che sarebbe stata durissima pareggiare la loro intensità, motivazion­e e voglia di vincere— dice Banchi— Oltretutto la percezione di Siena da parte degli avversari è cambiata rispetto a inizio stagione. Il Maccabi ha disputato una grande partita, la situazione in cui si trova lo costringe ad affrontare le gare del girone di ritorno come fossero 7 finali. La nostra partita è finita nel 2o quarto quando non siamo stati in grado di rispondere alla loro energia, ci hanno dominato in ogni aspetto del gioco, facendo ottime scelte offensive». Si torna a parlare della fatica, e non è una scusa: «I ragazzi sono spremuti — prosegue il coach dei tricolori— L’avvio del ritorno coincide con il post Coppa Italia, e oltretutto abbiamo infortuni da gestire. Una brutta sconfitta, mache serva da lezione, perché da qui alla fine tutti ci affrontera­nno con questa intensità». I compliment­i di Blatt servono da magra consolazio­ne: «L’avevo detto a ottobre, sono una grande squadra e lo hanno dimostrato sin qui. Hanno perso di 30, mafarei cambio volentieri con la loro posizione in classifica...».

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