La Gazzetta dello Sport

L’orgoglio rossonero e un grande mistero

- Twitter: @arturifra Marco Ferrari Ermanno Montermini

Caro Franco, due anni fa, da vecchio interista orgoglioso, le scrissi per sostenere che, in tempi recenti, la sola squadra a mettere sotto il Barca era stata la mia Inter nella semifinale di Champions 2010. Oggi, all'indomani di Milan-Barcellona e alla vigilia di un derby che si presenta a dir poco ostico per i nostri colori, devo ammettere che mai ho visto i blaugrana così impotenti e inefficaci, e tutto ciò per merito esclusivo dei rossoneri che hanno giocato una gran partita. Compliment­i ai cugini. E viva Inter!

(Bologna) Mercoledì sera a San Siro ho rivisto l’anima del mio «vecchio» Milan, consideran­do che ho avuto la fortuna di veder giocare gente come Schiaffino, Grillo, Liedholm, ecc.

(Milano)

Nonsarò ioagettare­nemmeno un bicchierin­o di acqua gelata sull’incendio di entusiasmo del popolo rossonero do- po una delle loro più belle serate di sempre. Oltretutto non riuscirei a raffreddar­lo nemmeno di un millesimo di grado. E non avrebbe senso: tutti hanno dato tutto, stupendo in primo luogo se stessi. Lo sport è questo: vincere soprattutt­o sui propri limiti. Nessuno più del Milan di mercoledì sera c’è riuscito. Nonparlo di tattiche perché sarebbe del tutto improprio: la maggior parte delle avversarie contro il Barcellona giocano o sono costrette a giocare come ha richiesto Allegri. Era stata la stessa cosa nelle 4 sfide del- l’anno passato, ma era andata alla fine molto diversamen­te. Invenzioni non ne ho viste e non credo fosse possibile ipotizzarn­e, a parte i surreali consigli di Berlusconi. Di più edimeglio inquesta occasione c’è stata la capacità di sacrificio degli attaccanti: in una partita quasi completame­nte difensiva, certamente Pazzini ha corso di più di Ibrahimovi­c e El Shaarawy macina il triplo dei chilometri di Robinho. Pochino per spiegare tutto. E allora, ragazzi miei, diamo una ripassata al centrocamp­o dei catalani a San Siro, tanto per fareunpicc­olo esempio: Fabregas-Busquets-Xavi. Hanno straperso contro Muntari-Ambrosini-Montolivo. Comevi suona? Personalme­nte, prima di ogni cosa lo considero come una prova dell’onnipotenz­a del calcio. Capite: non hanno perduto, cosa che capita ogni tantoanche alle squadre mostruose. Si sono buttati in un mare di impotenza con una pietra legata al collo. Arrivo a dire che non mi pareche il dispendio energetico dei rossoneri sia stata eccessivo in questa partita: impiombati erano i loro avversari, sulle rispettive posizioni gli uomini di Allegri. Così per80minut­i su 90. Questa partita passerà certamente alla storia come uno dei più grandi misteri del calcio europeo. Mi rimangono due sassolini nelle scarpe da togliere. Primo: do del ridicolo a Piqué che chiama catenaccio la tattica del Milan, termine che usa solo per le squadre italiane mentre tutti nel mondo affrontano così la sua squadra. Secondo: gli spagnoli sisono lamentati chiamando campo di patate il fondo di San Siro. Hanno ragione.

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