La Gazzetta dello Sport

Lo spettro di gran premi indecifrab­ili

- DI PINO ALLIEVI

un mondiale difficilis­simo. E illeggibil­e, perché io stesso ho tanti dubbi sulle regole», commenta Piero Ferrari a due passi da quello che era l’ufficio di suo padre. Le lucine sugli alberi di Natale danno un aspetto romantico a quello che è il distantiss­imo ambiente di corse. Luca di Montezemol­o, in gessato nero, non riesce neppure ad assaggiare i tortellini perché è trascinato dalla voglia di sfogarsi sulle nuove norme: «Sono talmente complicate e difficili che temo una ulteriore disaffezio­ne del pubblico giovane, la cui latitanza non è bella». Un timore che si mette alla pari coi tifosi annoiati e offesi, ma pure da manager che paventa crolli di audience, fughe di sponsor e quindi minori introiti, benché Bernie Ecclestone si sia sempre mosso benissimo, proteggend­o il giocattolo. Montezemol­o, che una volta attaccava Bernie, ora è più indulgente, dopo aver ottenuto per la Ferrari contributi in cui forse non sperava. Ma è stato Ecclestone ad avere l’idea — che il presidente del Cavallino critica — del punteggio doppio all’ultimo GP. Idea approvata da tutti, Ferrari compresa, così come il nuovo — assurdo visti i tempi però valido tecnicamen­te — regolament­o della F.1. Per cui viene il sospetto che la cosiddetta comunicazi­one tra Montezemol­o, i suoi e Bernie, sia un pochino carente, nonostante si viva in un’era di connession­e globale.

E col pungente Alonso come la mettiamo? Assolto: «E’ il più bravo di tutti». Parole dovute. E la porta resta aperta per Vettel (sarà in rosso, prima o poi) col mai dire mai. Che introduce già nella Ferrari di domani. Un domani lontano se il mondiale arriverà subito, vicinissim­o e burrascoso se si dovesse replicare il 2013. Nel frattempo buon Natale a tutti, compresi Hülkenberg e Grosjean, due nomi buttati lì per nulla a caso…

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