Le due facce dell’Argentina Higuain ride, Tevez rosica
Pipita torna al gol e firma la vittoria dell’Albiceleste sulla Giamaica Carlitos entra nel finale quando la sua squadra ha ormai dato tutto
Il sorriso del « Pipita » , lo sguardo torvo dell’Apache. La parole di Higuain, la camminata spedita di Tevez. La zona mista di Argentina-Giamaica fotografa alla perfezione lo stato d’animo dei due argentini protagonisti dell’ultima Serie A. Il primo complice la spalla offesa del «Kun» Aguero ha finalmente avuto un maglia da titolare, ha cercato e trovato il gol, ha preso una traversa e ha di che sorridere. Il secondo continua a rimediare spezzoni di partita inconcludenti, brevi e poco intensi. Anche perché l’Argentina contro la piccola ma lottatrice Giamaica ha finito con la lingua fuori: schiacciata dai Reggae Boyz che non vedevano l’ora che finisse la partita per tirar fuori i telefoni già sul prato e farsi un selfie al volo con Messi. Ma che, in puro spirito «british», finché la palla è stata in gioco hanno cercato un pareggio che sarebbe stato storico e che non è stato lontano.
RABBIA TEVEZ Carlitos entra sempre quando l’Argentina non ne ha più e rema controcorrente per arrivare a casa con qualcosa: col Paraguay le onde della squadra di Ramon Diaz l’hanno quasi rovesciata (dal 2-0 al 2-2 al 90’), con Uruguay e Giamaica l’esile 1-0 è stato difeso fino alla fine. «In questo momento della stagione non abbiamo le forze per pressare per 90 minuti – ci diceva Mascherano dopo l’Uruguay – dobbiamo imparare ad amministrare le nostre energie, e a sof- frire». Il problema per Tevez però è evidente: quando appare lui giocare è durissima. Con il Paraguay ha rimediato un quarto d’ora, con l’Uruguay 8 minuti e se n’è andato talmente infuriato con Martino che ha evitato di passare per la zona mista. Con la Giamaica è entrato, come sempre accompagnato dall’ovazione del pubblico che tanto lo ama, un attimo prima, al 72’, per Higuain ed è andato a fare il centravanti. Ha sbagliato un gol ma di palle giocabili ne ha viste poche. E se n’è andato di nuovo via arrabbiato, stavolta facendosi vedere.
FELICITA’ HIGUAIN Tutto il contrario di Gonzalo: « Sono molto contento, queste sono occasioni da sfruttare soprattutto considerata la classe di giocatori che mi circonda. È andata bene. Io venendo qui in Cile sapevo che questa poteva essere la situazione: l’idea era quella di aiutare da fuori e approfittare delle occasioni che mi fossero state offerte. Io provo a dare il massimo anche in allenamento, perché la cosa ti aiuta a star bene in campo. È una coppa dura, con rivali complicati: io cerco solo di farmi trovare pronto».
LA MIGLIOR MEDIA Abbiamo chiesto a Higuain se ha già parlato con Sarri, nuovo tecnico del Napoli: «No, al momento penso solo alla Copa America». Tevez del suo atteso passaggio al Boca, e di ogni altra cosa, non dice nulla. Higuain sorride e segna, Carlitos arranca e schiuma: ha 13 gol in 71 uscite con l’Albiceleste mentre il «Pipita» è a 25 in 50: nessuno dell’attuale rosa dell’Argentina, nemmeno Messi, ha una media tanto alta (50%). Higuain è sesto nella graduatoria all-time dell’Argentina guidata da Batistuta (56 reti), a -3 da Aguero e -9 da Maradona. Se Aguero sta bene Higuain tornerà in panchina, però sembra pronto a sfruttare ogni occasione. Tevez meno.