E Brown sul campo si è fatto un selfie con Leo
«Messi è il mio idolo, porterò sempre con me questa partita contro di lui». Il c.t. Schäfer: «Orgoglioso dei ragazzi»
La surreale notte di Viña del Mar finisce con Brown che tira fuori un telefonino, chiama Messi e si fa fare un selfie. «E chi se lo aspettava?», farà poi la Pulce in zona mista. E invece no, c’era da aspettarselo, era successa la stessa cosa con Edinson Cavani, che dopo la gara d’esordio si era visto fare dai calciatori giamaicani la stessa richiesta. Deshorn Brown gioca nel Valerenga in Norvegia, ha fatto il college negli States (Central Florida) e ha anche giocato bene per un paio di stagioni nella Mls a Colorado, ma in fondo ha ragione lui: quando gli ricapita di affrontare di nuovo la nazionale del più forte calciatore al mondo e di tenergli pure testa?
IDOLO «Messi è il mio idolo, è un giocatore speciale, sono un suo fan da sempre. Porterò nella tomba questa partita giocata contro di lui», fa Brown mostrando a tutti il cellulare con lo scatto. Nel frattempo i suoi compagni aspettano gli argentini per fare lo stesso, pare una festa. E per una nazionale arrivata qui su invito dopo che altre due (Cina e Giappone) avevano rinunciato, i motivi di sorridere non mancano. Là dove ci si aspettavano goleade e magre figure sono arrivate tre decorose sconfitte per 1-0 in un girone durissimo. A dire il vero, il c.t. Schäfer ci ha sempre creduto, alla vigilia le riteneva tutte alla portata, argentini inclusi. «Sono orgoglioso della mia squadra – fa il tecnico tedesco -. Nel primo tempo abbiamo rispettato troppo gli avversari, nella ripresa avete visto tutti cos’è successo: contro la seconda miglior squadra al mondo abbiamo attaccato e abbiamo creato anche delle occasioni importanti. Messi è il migliore al mondo, ma non è stato il migliore con noi. Vuol dire che ci abbiamo lavorato su bene. Spero che il Paese sia orgoglioso di questi ragazzi». Intanto sulle tv scorrono gli highlights: Dwayne Miller, portiere di riserva schierato a sorpresa, ha fatto due parate su Di Maria e Messi da paura. Gioca in B svedese. E come tanti giamaicani, ha tutto per battersi a un livello migliore.