La Gazzetta dello Sport

Dumoulin vola a cronometro Ora vede la maglia gialla

Tom sbaraglia gli avversari e si candida come favorito per l’apertura del Tour. Cancellara e Thomas delusi, Malori non decolla

- Claudio Ghisalbert­i

Una vittoria pesante, un urlo di battaglia. Tom Dumoulin conquista a Berna l’ultima tappa del Giro di Svizzera, una crono di 38,4 chilometri, e dimostra al mondo di essere pronto alla sfida che andrà in scena tra 13 giorni e che per gli specialist­i delle gare contro il tempo vale poco meno di un mondiale: quella della prima maglia gialla al Tour de France. La Boucle scatta infatti sabato 4 luglio da Utrecht, in Olanda: 13,8 chilometri piatti come un biliardo (ma con molto curve insidiose). E in vista della tappa d’apertura della corsa più importante del mondo, la vittoria del ventiquatt­renne olandese della Giant-Alpecin è ancora più pesante perché fa il paio con quella di otto giorni prima nel prologo. Insomma, che siano tanti o pochi chilometri, lui vola.

SALTO DI QUALITÀ Se si analizzano i suoi risultati stagionali, che tra l’altro dimostrano il salto di qualità che sta compiendo Dumoulin, cominciato con il bronzo ai Mondiali della specialità dello scorso anno dietro a Bradley Wiggins e a Tony Martin, si trova un altro successo contro il tempo, ad aprile al Giro dei Paesi Baschi, su un terreno assolutame­nte non adatto alle sue caratteris­tiche da passistone potente. Nell’ordine d’arrivo, infatti, alle sue spalle finirono tutti scalatori: da Rodriguez (2°) a Quintana (7°). Tony Martin, un mostro della specialità, tanto per capirci quel giorno si ritrovò 42 secondi sul gruppone in poco più di 18 chilometri. E molto probabilme­nte saranno proprio loro due — Dumoulin e Martin — a giocarsi l’ambita prima maglia gialla. Il tedesco dela Etuxx-Quick Step, però, non sembra stia attraversa­ndo una stagione esaltante: solo due successi finora (all’Algarve e al Romandia).

PROBLEMI Anche l’altro mostro della specialità, Fabian Cancellara, rivale storico di Martin, è alle prese con una stagione-no, segnata dall’infortunio ad Harelbeke a fine marzo. Ieri Spartacus — che ha nel carniere una sola vittoria (tappa in Oman) — nella sua città ha accarezzat­o per molti minuti l’idea di vincere. Il suo tempo è rimasto a lungo il migliore. Aveva preparato la tappa facendo gruppetto nei giorni scorsi, ma alla fine ha rimediato una delusione cocente: 3° a 19”. È così, quando le stagioni nascono storte...

SPERANZE AZZURRE Anche Adriano Malori, che pure ha come grande obiettivo stagionale la maglia gialla, nei giorni scorsi ha pensato soprattutt­o ad allenarsi. Il risultato di ieri però è stato deludente: 4° a 34” da Dumoulin. Pensare di riuscire a stravolger­e i valori in campo in meno di due settimane è difficile. Però intanto il parmense della Movistar — vincitore quest’anno delle crono al Tour de San Luis, alla Tirreno-Adriatico e al Circuito della Sarthe — mercoldì ha in mano l’occasione di centrare il terzo titolo tricolore della specialità, a Bogogno (Novara), dove se la dovrà vedere soprattutt­o con Boaro a Cataldo, reduci dai Giochi olimpici europei e pronti a cogliere un attimo di debolezza del favorito.

LUCE E OMBRA Tornando al Giro di Svizzera, chi ieri a Berna ha fatto un capolavoro è stato lo sloveno Simon Spilak: il 2° posto di giornata a 18” dal vincitore gli è valso il successo finale davanti al favorito della vigilia, il gallese Geraint Thomas, staccato di 5”. Sempre in ottica Tour, salta all’occhio la prestazion­e del francese Thibaut Pinot. Ieri il talento transalpin­o, 3° a Parigi lo scorso anno, era partito in maglia di leader, ma la sua prova è stata disastrosa e alla fine s’è ritrovato addirittur­a giù dal podio.

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Fabian Cancellara, il grande battuto
Adriano Malori, 9° nel prologo e 4° ieri
BETTINI L’olandese Tom Dumoulin, 2 crono vinte al Giro di Svizzera Fabian Cancellara, il grande battuto Adriano Malori, 9° nel prologo e 4° ieri
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