La Gazzetta dello Sport

Gioia solo per Rosberg Giornata nera Ferrari Crash Kimi, Vettel è 4°

Sorprende al via Hamilton e domina. Un bullone ferma Seb: inutile la rincorsa su Massa

- Pino Allievi

Non ci siamo. Fine delle illusioni. Tante promesse il sabato, la delusione negli occhi di tutti ieri. La Ferrari invece di andare avanti è tornata indietro. Sembra di rivedere il brutto film del 2014, quando si viveva di promesse rinviate. Quest’anno, almeno, ci sono stati una vittoria e 5 podi a dimostrare che le cose vanno diversamen­te. Non basta. L’allarme affidabili­tà torna a tormentare il Cavallino. Tanti guai in prova e ieri un 3° posto buttato via per il dado in alluminio di una ruota che si è spannato al pit stop sulla sola macchina in gara, quella di Sebastian Vettel. Una sosta di 9” superiore alla media e addio gloria. Col senno di poi, ovvero con l’aggravio di 5’’ al tempo totale di Hamilton, reo di essere uscito dai box toccando la linea bianca, forse Vettel avrebbe lottato per il 2° posto. Invece nulla. Massa lo ha neutralizz­ato e Seb è rimasto a bocca asciutta, incolpevol­e.

PAURA Poi c’è Raikkonen, l’uomo sempre avvolto nei misteri. Che sia turbato dalle voci di una non-conferma nel 2016 è innegabile. Ne soffre. Ma di suo ci mette tanto, come l’errore in qualifica. Per cui è scattato indietro e dopo la seconda curva, in rettilineo le sue ruote posteriori motrici hanno cominciato a pattinare senza graffiare l’asfalto, facendo sbandare la Ferrari prima a destra poi verso sinistra proprio mentre sopraggiun­geva Alonso. Il quale è montato sulla rossa, sfiorando per un pelo la testa di Kimi. Solo quando è «sceso» a macchine ferme si è accorto di aver colpito la Ferrari ed è andato a sincerarsi che Raikkonen stesse bene, mentre usciva la Safety Car. Un miracolo che nessuno si sia fatto male. E subito una domanda: perché? In Canada, Raikkonen era andato in testa-coda a gomme fredde, ma era in curva. Stavolta il prolungato pattinamen­to sul dritto può essere dovuto a due cose: una mappatura del motore critica per la guida del finlandese, che tuttavia ha disputato 221 GP e non dovrebbe andare in panico per cose del genere, o un crollo nervoso di Kimi, che ha schiacciat­o troppo il pedale del gas e ha perso la macchina. La Ferrari sta analizzand­o la telemetria per capire. Fosse valida la seconda ipotesi ci sarebbe da preoccupar­si. In ogni caso un’altra gara con punti buttato al vento e tanti dubbi sul suo futuro. Perché, alla base, se non fosse partito indietro le cose sarebbero magari andate diversamen­te: è questo il pensiero della Ferrari. E non solo.

BRAVO NICO La gara (sinora) più veloce dell’anno con 204 di media l’ha vinta, oltre alla noia, Nico Rosberg. Il quale non ha dovuto far molto: gli è bastato partire meglio di Hamilton (grazie alla frizione 2014 che monta da qualche gara) ed è finita praticamen­te lì. Perché Hamilton ha premuto invano nelle prime 3-4 curve, poi si è arreso a rimanere nella scia del compagno, con distacchi tra i 2 e i 4”. La sosta ai box per il cambio gomme gli è stata fatale, perché uscendo ha messo due ruote oltre la linea bianca: 5” di penalità da sommare al tempo finale. E lì è avvenuto il crollo psicologic­o, perché Lewis nella concitazio­ne (o calo di concentraz­ione, ci sta tutto) neppure si era accorto dell’infrazione commessa. Ha rimontato qualcosa, però era troppo lontano da un Rosberg che viaggiava in sicurezza.

BEFFA Il lungo pit stop ha invece privato Vettel del 3° posto, esaltando poi il suo gran ritmo con le Pirelli soft. D’accordo, le Mercedes non tiravano, ma Vettel da metà gara in poi ha addirittur­a guadagnato 6” nei confronti di Rosberg, portandosi a ridosso di un grande Massa senza però superarlo per un handicap di velocità. Ci risiamo: non appena la Ferrari s’illude di braccare la Mercedes, la marca di Stoccarda allunga l’andatura. La battuta d’arresto di ieri è stata pesante: «Per battere i tedeschi dobbiamo fare l’impossibil­e, non il possibile», ha sintetizza­to Arrivabene senza cercare sconti, ma col mal di testa supplement­are del piazzament­o dietro alla Williams. Neppure il presidente Sergio Marchionne l’ha presa bene e mentre i piloti scendevano dalle macchine era già in volo per Vienna…

 ?? IPP ?? Nico Rosberg, 30 anni il prossimo 27 giugno, festeggia la vittoria nel GP d’Austria a Zeltweg, undicesima della sua carriera. Nella stagione in corso ha già vinto in Spagna e a Monaco ed è secondo in classifica a 10 lunghezze dal compagno di squadra...
IPP Nico Rosberg, 30 anni il prossimo 27 giugno, festeggia la vittoria nel GP d’Austria a Zeltweg, undicesima della sua carriera. Nella stagione in corso ha già vinto in Spagna e a Monaco ed è secondo in classifica a 10 lunghezze dal compagno di squadra...
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