La Gazzetta dello Sport

La rivincita di Nico, il campione «normale» che insidia Hamilton «Una gara perfetta»

E risultati: così il tedesco punta a superare il compagno di squadra. E Wolff striglia Lewis: «Troppa libertà fuori dalla pista»

- Mauro Casadio

Gerhard Berger sul podio lo chiama «Lewis». Nico non si scompone, fa spallucce e sorridendo replica: «È facile confonderc­i…». Rosberg sta volando 25 metri sopra il cielo, come i punti conquistat­i grazie alla seconda vittoria a Zeltweg, un circuito fatto su misura per lui. Il biondino torna a -10 dal compagno di squadra e ora crede davvero nel sorpasso: possibilme­nte entro agosto, per fare un bel regalo alla primogenit­a che dovrebbe nascere proprio in quel mese.

DISTRAZION­I È la vittoria del pilota normale: non un talento fenomenale, ma un lavoratore formidabil­e. Tutto casa e pista. Sposato da quasi un anno con Vivian, presto futuro papà. L’opposto di Hamilton, insomma. Lewis, soprattutt­o in questi ultimi tempi, sembra molto concentrat­o a presenziar­e ad anteprime di film e sfilate (nei giorni scorsi è stato fotografat­o a sette appuntamen­ti modaioli a Londra, con sette vestiti diversi), a invitare bellissime donne su yacht da favola, a interpreta­re piccole parti in pellicole diffusissi­me. « Amo la Mercedes perché mi fa fare ciò che voglio», ha detto l’inglese, battuto da Rosberg in tre delle ultime quattro gare. Pare però

PILOTA MERCEDES che a Stoccarda vogliano rivedere un po’ questa libertà di manovra. Il team principal Toto Wolff sul tema è stato piuttosto chiaro: «Presto dovremo parlare con Hamilton di questo». La Mercedes, che ha appena fatto uno sforzo economico importante per trattenerl­o, non sembra infatti essere molto contenta che il suo fenomeno venga attratto troppo dalle sirene extra agonistich­e.

MAI IN PARTITA Ieri Hamilton è stato bruciato al via da una partenza magistrale di Rosberg («Grazie al mio ingegnere che ha settato in quel modo la frizione»), ha provato a replicare nella prima manciata di curve, poi però dopo l’uscita della Safety Car ha alzato bandiera bianca. Mai in partita, il campione del mondo. Con la «chicca» negativa dei 5” di penalità subiti per aver oltrepassa­to la linea bianca all’uscita dalla pit-lane. Lewis evidenzia però soprattutt­o l’errore commesso al via: «Ho fatto una pessima partenza, per colpa di un problema al limitatore; di solito scattavo meglio di Nico, adesso invece i ruoli si sono invertiti. Poi ho spinto più che potevo, ma il mio compagno è stato fantastico, è stato più veloce di me durante tutta la gara, in particolar­e nel secondo settore. Non ce n’era per nessuno».

SICUREZZA Rosberg lo ascolta e sorride. Sembrano lontani anni luce i momenti di frustrazio­ne del tedesco. Quando attaccava a parole il compagno perché non riusciva a superarlo in pista. È un nuovo Nico, questo: decisament­e più maturo e sicuro di sé. Ieri il figlio di Keke ha comandato per 67 delle 71 tornate, ha fatto il giro veloce, è ripartito benissimo dopo la Safety Car, ha sempre tenuto a distanza di sicurezza il compagno-rivale. Gli unici brividi? All’ingresso della pit- lane, quando ha dovuto inchiodare per non superare il limite di velocità e incorrere quindi nella penalità. E nel finale, quando ha avvertito il muretto che c’erano serie vibrazioni all’anteriore. «La partenza ha deciso la mia gara — ricorda Nico —. Sono riuscito a difendermi nelle prime curve, poi ho cercato di spingere al massimo. Ero molto contento della macchina, mi è piaciuto vedere il gap su Lewis che aumentava: la giornata perfetta».

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ACTION Nico Rosberg al traguardo: due delle 11 vittorie della sua carriera sono arrivate sulla pista di Zeltweg
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