La Gazzetta dello Sport

FAIR PLAY COL BOX Un dado tira Seb giù dal sesto podio «Può succedere, tranquilli ragazzi»

«Di solito sono i più veloci, si lotta insieme Quando sbaglio io, nessuno me lo fa notare»

- Luigi Perna

rrare è umano, perseverar­e no. Il guaio che costa un altro podio a Sebastian Vettel è lo stesso che causò il ritiro di Kimi Raikkonen in Australia: un dado della ruota (in questo caso la posteriore destra) sfilettato durante il pit stop. C’è poco che i meccanici possano fare in questo caso. E anzi è già tanto che quelli di Maranello abbiano mantenuto il sangue freddo per fissare il cerchio e rimandare in pista il tedesco perdendo solo 9”. «Ma dobbiamo essere sicuri che il problema non si ripeta. Non si può buttare un risultato così, si poteva duellare con Hamilton. La colpa è di uno stupido dado. Ma va cercata la soluzione. E quando il dado sarà tratto, lo getteremo dalla finestra», dice Maurizio Arrivabene con l’immancabil­e battuta.

GENEROSO Eppure sulle prime sembrava che potesse essere stato un errore umano a penalizzar­e la Ferrari numero 5. Tanto che il team principal aveva commentato: «La pressione non deve creare confusione». Ma la frase più bella, da vero uomo squadra, l’aveva pronunciat­a proprio Vettel, dopo aver perso il terzo posto a favore di Felipe Massa: «Può succedere. Di solito i nostri ragazzi sono i più veloci di tutti al pit stop e sono certo che non dormiranno felici. Ma si lotta tutti insieme. Se io sbaglio in pista, nessuno nel team punta l’indice contro di me e me lo fa notare, così vale la stessa cosa per loro». Una dichiarazi­one degna di un quattro volte campione del mondo. Nonostante Seb fosse molto deluso per aver mancato il sesto

3° NEL MONDIALE PILOTI

podio della stagione: «Confesso, mi sarebbe piaciuto prendere un trofeo su questa pista».

RICORDI Nel suo tempio, il Red Bull Ring, dove l’anno scorso (quando nessuno poteva prevedere il futuro) aveva guidato per la prima volta una Ferrari di F.1, quella del 1988 dell’amico Gerhard Berger, il pilota tedesco avrebbe voluto lasciare una firma rossa. «Avevamo un gran passo. Eravamo molto più vicini alle Mercedes di altre occasioni. Un netto passo avanti, che mi rende ottimista per le prossime gare. La lotta con Massa negli ultimi sei giri? Ho provato tutto. Ho cercato di spingerlo all’errore. Ma la Williams sul dritto è veloce e non ho mai avuto una vera possibilit­à di sorpasso. Bisogna cercare di tornare sul podio a Silverston­e». Lo vuole anche Arrivabene: «Non farò come i miei predecesso­ri che a metà stagione cominciava­no a parlare della vettura per quella successiva. Dobbiamo fare l’impossibil­e per raggiunger­e la Mercedes già quest’anno. Credo ancora che sia possibile».

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