Raikkonen guai senza fine L’incidente con Alonso lo mette (quasi) alla porta
Finlandese: «Slittamento in un punto strano». Fernando: «Non l’ho toccato». Arrivabene: «Non penso al guasto. Sul futuro non decido io»
Èsembrato di rivedere le immagini di tre anni fa, quando la Lotus di Romain Grosjean volò sopra la testa di Fernando Alonso al via di Spa. Ma stavolta «l’aviatore» è stato l’ex ferrarista, decollando sulla rossa di Kimi Raikkonen al 1° giro, nella salita dopo il rettilineo opposto. La paura è tornata a farsi largo nella mente, quando la sequenza del botto è apparsa chiara: Kimi che sbanda e perde il controllo quando è già con il volante dritto e Fernando, appena dietro, trascinato verso le barriere finché la sua McLaren non si impenna restando sospesa sull’auto del finlandese. Nell’impatto a 44 G di decelerazione, l’unica conse- guenza è stata una botta alle ginocchia per Alonso, portato al centro medico. Poteva andar molto peggio.
PATTINAMENTO Passato lo shock, è cominciata la ricerca delle cause. La Fia ha interrogato i piloti, concludendo che nessuno dovesse essere punito. E difatti di normale incidente di gara si è trattato, anche se la dinamica della doppia perdita di aderenza della Ferrari quando si trovava fra quarta e quinta marcia ben oltre l’uscita della curva è parsa anomala. «Kimi continuava a slittare, lo avevano già superato altri – spiega Alonso –. Ha perso l’auto verso sinistra mentre stavo per passarlo io». Confermando così che a innescare l’urto sia stato proprio Kimi. Il quale ha mostrato indifferenza: «Ho avuto uno pattinamento delle gomme in un punto strano e il risultato è questo. Non so se Alonso mi abbia toccato da dietro».
NIENTE SCUSE Colpa ancora una volta di Raikkonen, come due settimane fa in Canada, quando si girò all’uscita del tornantino dopo la sosta ai box? O qualcosa di anomalo nell’erogazione della potenza (ma perché capita solo a lui e non a Sebastian Vettel?) da ricondurre alla mappatura prevista dal regolamento, che interviene per 90” dopo la partenza e i pit stop? Il team principal Maurizio Arrivabene si è sentito di escludere questa ipotesi e una correlazione fra i due episodi, non giustificando il pilota. E per la verità nemmeno Raikkonen stavolta ha tirato in ballo l’elettronica. «Onestamente, ascoltando Kimi non penso che sia successo per un problema tecnico – ha ammesso Arrivabene –. E inoltre ritengo che Alonso non abbia responsabilità».
STRASCICHI L’impressione è che la cortina di ferro eretta da Maranello a difesa del finlandese si stia sgretolando. E che la fiducia in Raikkonen sia ormai venuta meno. Anche il passo falso di Kimi (l’ennesimo) nelle qualifiche di sabato, quando è finito 18°, stavolta non è stato preso bene. E ancora meno le accuse alla squadra relative per un presunto errore di comunicazione: «È stato un sabato di merda». Esternazioni che sembra non siano state gradite dai vertici della Ferrari, portando a degli strascichi. Raikkonen, che dopo 8 gare ha 72 punti contro i 120 di Vettel, vede insomma allontanarsi il rinnovo del contratto. «Non sarò io a prendere la decisione – dice Arrivabene –, posso solo dare suggerimenti al presidente Marchionne. La nostra scelta riguarderà i risultati, i punti, il rapporto del pilota con team e ingegneri. C’è una scadenza, ovviamente. Ma non è il caso di parlarne ora che siamo neppure a metà stagione».
SORPRESA? Per il momento sembrano infondate le voci di possibile rottura con Raikkonen addirittura prima della fine del campionato. Essendoci, fra l’altro, in ballo i soldi del contratto attuale. Più facile che la Ferrari continui a sondare possibili alternative (Bottas, Ricciardo, Hülkenberg). E non è da escludere neppure una clamorosa scelta a sorpresa, considerando che la rossa ha fra le sue fila il messicano Esteban Gutierrez, che porta in dote uno sponsor da oltre 10 milioni di euro.