Federer ottava meraviglia «Presagio di Wimbledon?»
Firma ancora Halle domando l’ottimo Seppi e punta ai Championships che ha vinto proprio... sette volte. «Ma Djokovic rimane comunque il favorito»
ncora e sempre Federer. A dispetto dei 33 anni suonati, delle motivazioni che non possono più essere le stesse dopo aver vinto tutto, e degli avversari, il Magnifico mette l’ottavo sigillo nelle dieci finali disputate dal 2003 ad Halle, sigla il titolo numero 15 sull’erba (in 20 finali) — coi 7 Wimbledon — , si conferma il miglior «erbivoro» era Open e tocca quota 86 titoli Atp (in 130 finali). Ma, per farcela, per garantirsi il quarto urrà stagionale, il quattordicesimo di un over 30, lo svizzero delle meraviglie deve sfoggiare tutto il suo talento e la sua creatività. Soprattutto, deve giocare alla grande per un’ora e 48 minuti e dev’essere sempre aggressivo, da fondo, come al servizio, come a rete (36 vincenti), e senza pause. Deve anche salvare due set point con altrettanti ace (dei 14 del match), sul 4-5 15-40, per raggiungere il tie-break iniziale ed avere infine la meglio per 7-6 6-4 su un ottimo Andreas Seppi. Il quale, dopo i due titoli di Eastbourne, si conferma il miglior italiano di sempre sull’erba, almeno su quest’erba moderna, meno veloce, che esalta anche i grandi incontristi come il 31enne altoatesino. Bravissimo, del resto, a tener botta da fondo al fenomeno svizzero, coi suoi colpi piatti e le traiettorie molto basse, a partire dalla risposta. Proprio come era riuscito a gennaio sul cemento agli Open d’Australia, quando aveva interrotto il tabù col re dei re dopo dodici k.o. Primo italiano a batterlo in uno Slam.
FORTUNA?
Dopo l’infortunio all’anca che gli ha negato la stagione sulla terra rossa europea, l’allievo di Massimo Sartori, è stato fortunato, ad Halle, nell’incrociare il redivivo Haas e quindi gli infortunati Monfils e Nishikori. Perciò, dopo lo stop in finale che gli viene imposto solo da un grandissimo Federer, deve vedere il bicchiere mezzo pieno dopo questa prima finale Atp 500, la seconda stagionale che perde. Anche se è fermo da tre anni a tre titoli, oggi recupera il numero 27 nella classifica mondiale (da 45) e, scavalcando Fabio Fognini al 28, torna il miglior italiano nel computer. Certo, il tenace Andreas, che sull’erba paga anche meno il deficit con la seconda di servizio, recrimina per le tre pallebreak del primo set, la prima sul 4-3, e per aver perso poi il tiebreak senza mai cedere il servizio. Manca anche la quarta occasione, sul 2-2 del secondo parziale. Ma Roger è bravissimo, e impeccabile, prende grandi rischi col solito dritto e anche col rovescio, cercando sempre più spesso la volée. Malgrado il buon sbarramento di passanti, anche lungolinea, di Andreas. «Lui nei momenti decisivi ha scalato marcia al servizio e ha meritato di vincere, per me resta una settimana fantastica».
RECORD
Re Roger quasi si commuove: «Vincere questo torneo per l’ottava volta rappresenta un momento speciale. Tornerò l’anno prossimo, lavorerò duro per essere ancora in forma». Il re di 7 Wimbledon guarda ai Championships, fra sette giorni: «Il 2013 è stato difficile, il 2014 è stato migliore, questo 2015 sta andando persino meglio, spero di poter salire ancora. Spero che questo successo sia un presagio per Wimbledon. Ma Djokovic resta il favorito, quando stai vincendo tutto puoi fare quel che vuoi. Lo so per esperienza personale». Ma Roger il Magnifico dai 17 Slam è a 86-44 nelle finali Atp, a 8 titoli da Ivan Lendl, cioé dal secondo posto era Open, dietro l’imprendibile Connors, a quota 109. Ed è ancora e sempre Federer.
i tornei vinti da Federer sull’erba: 8 ad Halle (dal 2003 al 2006, 2008, e poi dal 2013 al 2015) e 7 a Wimbledon (dal 2003 al 2007, poi 2009 e 2012).