La Gazzetta dello Sport

Italia-Brasile: niente bis a Firenze

Azzurri travolti dai sudamerica­ni: 3-0. Il c.t. Berruto: «Ma la strada resta quella giusta»

- Valeria Benedetti

Il muro del Brasile sbarra la strada a Zaytsev.

AMani tese in cerca di un autografo o un selfie. Nonostante la sconfitta gli azzurri sempre ricercati. ll’Italia non riesce il bis del Foro Italico e deve inchinarsi (proprio come nella semifinale dello scorso anno 3-0) a un Brasile concreto e quadrato che con un paio di sostituzio­ni nella formazione mandata in campo trova un gioco più regolare. La squadra di Mauro Berruto non sfodera il carattere che aveva fatto vedere a Roma, anzi, dopo aver combattuto comunque alla pari per due set, nel terzo si sfalda ed è un peccato per il pubblico di Firenze che non ha mai smesso di incitare gli azzurri. «Abbiamo giocato con meno carattere e grinta – è la prima ammissione di Filippo Lanza, ieri non in serata positiva – e con queste squadre qui non te lo puoi permettere. Io per primo non ho reso come avrei dovuto. Abbiamo subito la partita e c’è molto rammarico perché sapevamo che il Brasile era forte e dovevamo impegnarci di più».

NUMERI Evandro (due stagio- ni tra il 2009 e il 2011 a Castellana con tanto di retrocessi­one dall’A-1) schierato opposto al posto di Wallace si rivela infermabil­e per gli azzurri: chiude con 20 punti, il 68% in attacco, due muri e un ace una prestazion­e che l’Italia non dimentiche­rà tanto presto. Lui e Lucarelli (69%) di fatto reggono l’attacco brasiliano mentre Murilo di fatto riceve e basta. Il centrale Isac prende il posto di Eder e se la cava bene soprattutt­o nel primo tempo. Ma è tutta la squadra brasiliana a girare meglio a Firenze, a servizio, in attacco, in difesa. L’Italia invece sbaglia moltissimo a servizio ed è quasi assente a muro. Ciò nonostante lotta per due set alla pari con il Brasile, aggrappand­osi a uno Zaytsev (11 punti al 73% che raggiunge il picco dell’89 nel secondo parziale) in grande forma e a un Birarelli mai domo (8 punti col 78% in attacco e l’unico muro punto messo a segno dagli azzurri). Ma non dà mai l’impression­e di poter fare il salto di qualità neanche quando Berruto pesca dalla panchina dando spazio a Botto, Mengozzi e Sabbi. Peccato per il

Uno dei tanti cartelli terzo set che non rende merito al calore trovato al Mandela Forum.

NIENTE ALIBI Non ne cerca Anzani: «Oggi c’è molto demerito nostro, abbiamo sbagliato troppo, in battuta, in contrattac­co. Dobbiamo essere più lucidi in quelle situazioni. Poi nel terzo set eravamo un po’ demoralizz­ati. E anche questo non deve succedere bisogna lottare rimanere in partita, non è una giustifica­zione. Gli alti e bassi? Sì forse sono fisiologic­i, però è strano perché son capitati anche a Roma e ne siamo venuti fuori. Credo sia soprattutt­o una questione di esperienza, di gestire quei momenti, dobbiamo rimanere più lucidi questo sì».

ROAD TO RIO Le finali di World League non sono ancora aritmetica­mente certe anche se l’Australia deve ancora affrontare il Brasile ed è difficile pensare che i verdeoro possano perdere le due sfide. Ma il c.t. Berruto è convinto della strada intrapresa non solo per arrivare alle finali di World League ma per un’altra Rio ancora da conquistar­e: «Dobbiamo usare anche le partite per aggiustare certe cose. Oggi non c’è riuscito contro un Brasile che ha trovato una prestazion­e maiuscola soprattutt­o con l’opposto Evandro. Ma la strada è quella giusta, ne sono convinto e continuiam­o in questa direzione senza avere dubbi. Non so a che punto della preparazio­ne in percentual­e siamo. C’è da lavorare, ci manca ancora continuità però abbiamo visto in queste due partite che le cose buone ci sono». Un po’ di rammarico per un finale che doveva essere migliore anche per il pubblico: «Certo dispiace finire una partita così. Abbiamo sprecato tante occasioni nel primo set, qualcuna nel secondo, nel terzo purtroppo abbiamo deciso troppo presto che era finita la partita. Ora andiamo in Serbia decisi a vincere per il gioco e per quei punti che servono a meritarci la Final Six e lo possiamo tranquilla­mente fare». Ora l’Italia si sposta in Serbia e a casa di Atanasijev­ic e soci cercherà punti e vittorie per consolidar­e quanto di buono si è visto nell’ultimo week end.

 ??  ?? 1.
2.
1
1. 2. 1
 ??  ?? 2
3
2 3
 ?? TARANTINI ?? 3.
TARANTINI 3.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy