Cin cin, Cinciarini fa 29 Gara-5 Reggio-Sassari per il titolo del basket
Play di Reggio Emilia ieri ha compiuto 29 anni, ma il vero regalo sarebbe lo scudetto «Siamo consapevoli di essere davanti all’occasione che magari non si presenterà più»
Ventinove anni, l’età della piena maturità e anche quella giusta per coronare un sogno chiamato scudetto. Ieri, Andrea Cinciarini ha festeggiato il compleanno in una maniera sicuramente diversa rispetto al solito, quando al 21 giugno i suoi impegni in campionato erano abbondantemente esauriti. Stavolta no, la ricorrenza è capitata nel bel mezzo della finale contro Sassari. Il programma? Sveglia nell’hotel di Alghero dove alloggiava la Grissin Bon, colazione e quindi alle 11 trasferimento all’aeroporto di Fertilia per il volo delle 12.45 con destinazione Verona Villafranca. Da lì, tutti in pullman verso Reggio Emilia per una seduta di allenamento effettuata nel primissimo pomeriggio. Solo poco dopo le 18 il rientro a casa dalla moglie Alessia che a inizio agosto darà alla luce il primo figlio. «Non abbiamo ancora deciso il nome — dice “Cincia” —: siamo indecisi tra Alessandro o Matthew, c’è ancora un po’ di tempo per scegliere...». Due a due, da stasera si riparte. Per una mini serie al meglio delle tre partite, con Reggio che avrà il vantaggio di giocarne eventualmente due in casa.
FUORI GIRI Ma è un pareggio che agli emiliani sa tanto di rimpianti, nel senso che sia in gara-3 sia in gara-4 (chiusa al supplementare) l’occasione (ma più nella terza) di fare il blitz c’è stata eccome. «Se siamo arrabbiati? Abbastanza, anche se l’unico rimprovero che ci possiamo fare è nell’inizio di gara-4 dove obbiettivamente siamo andati fuori giri, non giocando alla nostra maniera — spiega il play della Grissin Bon —. Poi nel finale cosa possiamo fare se Dyson, per citare un episodio, mette dentro una tripla da una distanza incredibile... Comunque credo che sia stato importante dimostrare di poter andare a vincere a Sassari: aver
SU GARA-4
Una buona parte di questo scudetto si gioca sotto canestro. Lavrinovic contro Lawal, entrambi sul podio dei migliori pivot della A. Le prime due gare a Reggio sono state dominate dal lituano (che viaggia in finale media di 13 punti in 19.7 minuti) per l’assenza di Lawal in gara-1 e vincendo il confronto nettamente in gara-2. Il pivot di Sassari soffre in difesa il gioco in post di Darjus e il suo tiro dalla media che pochi pivot in Italia ormai hanno. In gara-4 Lawal è tornato in doppia doppia: 10 punti e 14 rimbalzi, di cui 8 offensivi che hanno concesso alla Dinamo la possibilità di secondi tiri, spesso letali. Quando Shane alza l’intensità fisica in difesa e a rimbalzo, Reggio Emilia non ha modo di fermarlo. Insomma due centri molto diversi, ma ugualmente determinanti. recuperato 25 punti ha fatto capire che noi davvero non molliamo nemmeno di un centimetro, consapevoli di essere una grande squadra». Le due occasioni mancate hanno generato qualche crepa tra i giocatori più giovani? «Direi di no, siamo all’atto finale, l’obiettivo è altissimo — continua Cinciarini —: la concentrazione quindi è sempre massima, tutti sono consapevoli di essere davanti all’occasione che magari non si presenterà più».
CHAMPAGNE Gioco di squadra per Reggio Emilia e tanta zona, champagne totale per Sassari che vive sulle fiammate dell’americano di turno. «Tatticamente non vi aspettate cose mai viste, ormai questi siamo, ci conosciamo a memoria, sappiamo tutti che abbiamo due filosofie di gioco diverse — continua il play nato a Cattolica —: in queste due o tre gare conterà ormai solo fare meno errori dell’avversaria, è qui che si gioca tutto. Cosa significa? Limitare le palle perse, cercare di prendere quanti più tiri puliti possibili. Che viene anche tradotto in un’attenzione particolare dei dettagli: ogni sbaglio, d’ora in poi, si può pagare davvero a caro prezzo » . Se mentalmente tutti i protagonisti sono pronti, forse fisicamente non si può dire altrettanto. Soprattutto se, come è successo proprio a Cinciarini nell’ultima gara, si resta sul parquet per... 44 minuti. «Vero, ho giocato e sto giocando tantissimo ma non sono affatto stanco, non ho neppure avuto problemi coi crampi. Tanto poi avrò venti giorni di riposo prima di presentarmi al raduno della Nazionale...». Chiudiamo con le polemiche arbitrali: ci si lamenta sempre, dimenticando che qualche errore ci può essere al pari di una schiacciata sul ferro o altro. E infatti Cinciarini stoppa ogni polemica. «Nulla da dire, per carità. Non mi aspettavo quel fallo fischiatomi su Dyson ma alla fine la gara non è stata certo decisa dagli arbitri». Più chiaro di così...
SUGLI ARBITRI