La Gazzetta dello Sport

Firma Mandzukic Gol e centimetri per la Champions

Le visite è arrivata l’ufficialit­à: contratto di 4 anni Con lui la Juve cambia pelle

- Fabiana Della Valle

C’è una data che accomuna i tifosi della Juventus e Mario Mandzukic: 10 aprile 2013, l’attaccante croato segnò il primo gol nel 2-0 del Bayern Monaco allo Stadium nella gara di ritorno dei quarti di finale di Champions e stroncò le speranze europee dei bianconeri di Antonio Conte. Da allora la Juventus non ha mai più perso a casa sua in Champions League, ha accarezzat­o il sogno di vincere la Coppa dalle grandi orecchie e la prossima stagione vuole riprovarci, senza Carlos Tevez ma con un altro giocatore che di Champions e di triplete se ne intende.

RITORNO AL BIANCONERO Camicia bianca portata fuori dai pantaloni, una cresta appena accennata, qualche tatuaggio in vista (ne ha tantissimi) e il sorriso vagamente imbarazzat­o. A vederlo così tutto sembra tranne che un duro dell’area di rigore, ma i numeri parlano per lui. Mandzukic arriva alla Juventus dopo una stagione all’Atletico Madrid vissuta tra alti e bassi (nonostante le 20 reti realizzate) e due anni super al Bayern Monaco: a parte i trofei conquistat­i (8 in tutto, con tanto di triplete nel 2013) ci sono le 48 reti segnate, solo 2 in meno rispetto a quelle fatte da Tevez nello stesso lasso di tempo con la maglia della Juventus. Certo, non è Carlitos, né per caratteris­tiche tecniche né per l’atteggiame­nto da leader in campo, ma come l’Apache reagisce come lo squalo di fronte al sangue quando gli capita un pallone buono nei pressi della porta. Mandzukic è arrivato a Torino domenica sera e ieri si è sottoposto all’inevitabil­e rito delle visite mediche, facendo la spola tra la Clinica Fornaca e l’Istituto di Medicina dello Sport. Nel tardo pomeriggio l’attaccante, affiancato dall’a.d. bianconero Beppe Marotta, ha firmato il contratto. Subito dopo è arrivata l’ufficialit­à dal sito della Ju- ve: «Il club pagherà all’Atletico 19 milioni di euro, suddivisi in rate triennali: 7 milioni entro il 1° agosto 2015, 6 milioni entro il 10 agosto 2016 e 6 milioni entro il 10 agosto 2017», recita il comunicato. Il giocatore ha firmato con la Juventus un contratto di quattro anni: guadagnerà 3,5 milioni di euro più bonus a stagione. «Ho iniziato la carriera con il Marsonia — ha raccontato Mandzukic sul profilo twitter del club bianconero — che ha gli stessi colori della maglia della Juve. Addirittur­a indossavam­o maglie originali della Juve ma con lo stemma del Marsonia. Quindi sono molto contento di essere di nuovo in bianconero. E sono felice di essere in un grande club come la Juventus. Io credo che l’allenatore mi conosca bene e che saprà tirare fuori il massimo da me. Io darò il meglio di me».

DUTTILE E CONCRETO I gol, dicevamo, sono la sua specialità. Logico che con Mandzukic la Juventus cambierà parecchio. Non sarà lui a sostituire Tevez, perché Mario è una prima punta classica, si muove meno rispetto all’attaccante argentino. Non a caso sono rari i gol arrivati da fuori area. E’ fortissimo nel gioco aereo (circa la metà delle reti segnate sono di testa) ma il fatto che sia molto alto (187 cm, ancora poca roba in confronto ai 195 di Fernando Llorente) non significa che sia poco mobile. Sa svariare su tutto il fronte, apre gli spazi per gli inseriment­i dei centrocamp­isti e quando serve sa anche sacrificar­si. Si trova perfettame­nte a suo agio con una seconda punta accanto, quindi il 4-3-1-2 di Allegri (in attesa del fantasista di ruolo che l’allenatore ha chiesto alla società), con uno tra Dybala e Morata a fargli da spalla, è perfetto per lui. Ma sa adattarsi anche ad altre varianti: per esempio il 4-3-2-1, con il croato unica punta e due trequartis­ti alle spalle, oppure il 4-2-3-1, modulo che Mandzukic conosce bene, visto che l’ha utilizzato nel suo primo anno al Bayern con Heynckes. Con Guardiola invece non è mai scoccata la scintilla. Allegri è avvisato: il suo rendimento dipende anche dal feeling con l’allenatore. Centravant­i classico, molto forte di testa, ha iniziato la carriera in Croazia, facendosi notare soprattutt­o nella Dinamo Zagabria. Nel 2010-11 viene ingaggiato dal Wolfsburg, ma è nel Bayern che vince tutto: due Bundesliga, due Coppe di Germania, una Supercoppa di Germania, una Champions, un Mondiale per Club e una Supercoppa Europea. Nel 2014 passa all’Atletico, dove chiude con 20 gol stagionali.

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REUTERS Mario Mandzukic, 29 anni

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