La Gazzetta dello Sport

I Mondiali sono lontani, in Europa è festa

Atleti hanno sfiorato i propripri limiti e la squadra è parsa compatta:atta: la Coppa è un pieno d’entusiasmo­o

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Il contesto, tecnicamen­te, è quello che è: ben lontano dai bagliori dei meeting della Diamond League o dai fuochi d’artificio che a fine agosto regalerann­o i Mondiali di Pechino. L’Italia, in ambo i casi, trova e troverà spazi limitati. Ma è proprio per questo che fallire a Cheboksary sarebbe stato grave due volte. Bando alle nostalgie e agli impietosi confronti col passato: altri tempi, altra atletica. È in una rassegna come gli Europei a squadre che oggi il mo-movimento tricolore e deve misurarsi. E, senza eccedere nei trionfalis­mi — non sarebbe propriopri­o il caso — il bilancio della spedizione in terra di Russia è positivo. Va anche al di là dei lusinghier­i numeri che diconono che, da quando la rassegnaa ha questa formula (Leiria 2009),09), mai il bottino era stato cosìosì ricco. Le splendide vittorie di Giordano Benedetti e capitanan Fabrizio Donato – che meglioegli­o non avrebbeavr­ebb potuto celebrare la prima gara da papà anche di Viola – ma non solo. Quel che più è piaciuta è stata la com

pattezzap del gruppo.

ENTUSIASMO Dieci piazzament­ipiazza da podio e otto quarti posti, con non più di un paio did flop, tre personali (Capotosti,potosti Riva e Baldessari) e sei stagionali­stagion (Demonte, Stecchi, Pedroso,Pedros Trost, La Mantia e Rosa).sa). NonNo pochi, consideran­do il vento spessos a sfavore e le consuetesu­ete gareg tattiche della manifestaz­ione.festazi Poi le staffette, tuttete o quasiqu ai limiti delle attuali possibilit­à,possib col terzo posto dellala 4x1004x1 maschile e il quarto della 4x400 femminile (con frazioni da 51”9 per Libania Grenot, 52”7 per Marta Milani, 42”34 per Elena Bonfanti e 52”85 per Chiara Bazzoni). Il tutto al netto della scelta di non schierare juniores ed allievi e dei tanti infortunat­i. La lista, inclusi alcuni convalesce­nti, comprende Tumi, Manenti, Galvan, Dal Molin, Abate, Bencosme, Chesani, Jacobs, Greco, Schembri, Vizzoni e tra le donne Alloh, Hooper, Del Buono, Viola, Romagnolo, Caravelli, Borsi e Pennella. Giusto ricordarla. C’è tanto da lavorare. Ma ora – dopo mesi di titoli doping – c’è un po’ più di entusiasmo.

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