Spari su un gommone carico di migranti Un morto e un ferito
Giallo sull’attacco di una motovedetta libica. Intanto primo ok Ue alla missione contro gli scafisti
Spari sul gommone. È giallo su quanto accaduto ieri mattina nel canale di Sicilia, quando un’imbarcazione carica di migranti è stata attaccata pare da una motovedetta libica. Il bilancio è di un morto e un ferito che, arrivato poi all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento con l’elisoccorso, ha dichiarato: «Dei miliziani libici hanno abbordato con una motovedetta il nostro gommone per derubarci, quando ci siamo ribellati hanno sparato: io sono rimasto ferito e un altro migrante è morto», ha spiegato Mohamed Lamin Jawneh, gambiano di 32 anni. Il cadavere sarebbe però caduto in acqua. La procura di Agrigento ha quindi aperto un’indagine per tentato omicidio contro ignoti, per capire realmente che cosa sia accaduto. Anche perché dalla Libia arriva una versione differente. Secondo la loro Guardia costiera infatti nessuno avrebbe sparato contro il gommone, «non lo facciamo mai». Ma Mohamed ha un colpo d’arma da fuoco al polpaccio, che i medici hanno giudicato guaribile in 10 giorni. Per saperne di più bisogna attendere l’arrivo degli altri migranti, previsto per oggi a Pozzallo.
ALTRI SBARCHI Non si fermano intanto gli sbarchi lungo le coste italiane. Ieri mattina al porto di Taranto sono arrivate 914 persone, messe in salvo dalla nave militare britannica Hms Bulwark. Si tratta di 698 uomini, 133 donne e 83 minori, in gran parte già partiti a bordo di pullman verso il Nord Italia. Un centinaio sono rimasti al presidio medico avanzato allestito dal 118 dell’Asl nel porto per essere curati dalla scabbia. La nave della Marina tedesca Holstein ha invece portato al porto commerciale di Salerno 522 migranti, tra cui 42 minori e 62 donne, delle quali tre incinte. Tra loro, provenienti da Siria, Somalia e Bangladesh, non si segnalano casi seri di patologie. Mentre un mercantile battente bandiera di Singapore ha fatto sbarcare al porto di Reggio Calabria altre 222 persone.
MISSIONE Di emergenza immigrazione si è discusso ieri anche a Bruxelles. I ministri degli esteri hanno approvato il lancio della prima fase della missione navale europea EuNavFor contro i trafficanti di esseri umani. Una missione militare dunque che, come precisa Federica Mogherini, «è rivolta a combattere gli scafisti, non i migranti». E tra le novità che potrebbero essere varate nel vertice europeo di giovedì e venerdì ci sarebbero la redistribuzione di 40 mila migranti da Italia e Grecia verso gli Stati Ue; la creazione di centri di identificazione «strutturati » nei Paesi in prima linea; un’assistenza finanziaria rafforzata per i Paesi punto d’approdo.