La Gazzetta dello Sport

Palazzi al lavoro E ora i campionati possono slittare

Catania rischia la Lega Pro per responsabi­lità diretta nell’illecito: un altro posto libero in Serie B?

- Alessandro Catapano

Ela chiamano estate... Anche questa si annuncia lunga, lunghissim­a. Un grande classico del calcio italiano: scandali sotto l’ombrellone. Solo che stavolta sono davvero troppi, e da tanti fronti, per non ipotizzare che i campionati di almeno tre categorie — Serie B, Lega Pro e Dilettanti — scattino in ritardo. Quanto? Lo stabilirà la celerità delle inchieste dell’ufficio coordinato da Stefano Palazzi, che prontament­e ieri ha aperto il suo fascicolo (e annunciato l’acquisizio­ne degli atti della Procura di Catania). Non proprio un fulmine di guerra (ma molto spesso per colpe non sue), da tempo finito nel mirino del Coni (il procurator­e generale Cataldi, per usare un eufemismo, non lo stima), recentemen­te accusato pure di insabbiare le inchieste da quei campioni di trasparenz­a della Lega Pro, ieri, appena deflagrata la bomba di Catania, Palazzi si è affrettato a dire che «...la Procura federa- le aveva già avviato precedenti procedimen­ti sulla base delle segnalazio­ni ricevute sul flusso anomalo di scommesse». Vero. Anche perché le segnalazio­ni di Federbet sulle partite del Catania erano finite su tutti i giornali. CE LA FA? NON CE LA FA? Strana la vita. Stefano Palazzi dovrà gestire l’ennesima estate calda del calcio italiano. Proprio il procurator­e che il presidente Tavecchio aveva appena deciso di ridimensio­nare (c’era anche la data, dal 2 luglio), affidandog­li la sezione napoletana della nascente Procura Dilettanti, progetto studiato proprio per snellire il lavoro e velocizzar­e i tempi della giustizia sportiva. Nulla di fatto. Saggiament­e, Tavecchio ha fatto un passo indietro. Palazzi resta al suo posto, e del resto chi altri avrebbe immediatam­ente le stesse competenze per valutare le violazioni e gli illeciti sportivi che le inchieste prefi- gurano? Cremona-2, Catanzaro 1 e 2, Napoli: dall’inchiesta bis su Mauri e Lazio-Genoa all’indagine sulla tentata estorsione di Lotito, di cui si attende il deferiment­o (tardivo) entro questa settimana. In mezzo, le combine del Teramo per salire in B e adesso pure quelle del Catania per non scendere in Lega Pro (col coinvolgim­ento di chi quelle partite ha venduto). Senza dimenticar­e l’altro filone di Cremona su Colantuono e Zamagna, allora tecnico e d.s. dell’Atalanta (rimasta in A per soli 3 punti sul Cagliari). Ballano possibili radiazioni, retrocessi­oni e penalizzaz­ioni. Insomma, dalla D alla A (seppure coinvolta marginalme­nte) sarà un’altra indimentic­abile estate. E per Palazzi l’ennesima corsa contro il tempo, stavolta davvero disperata: concludere i processi sportivi (due gradi di giudizio, più il pronunciam­ento del Collegio di garanzia del Coni) entro agosto. Solo se rinunciass­e agli interrogat­ori potrebbe farcela, ma in questo modo i processi sarebbero monchi in partenza. CHI HA PIÙ DIRITTO? Senza contare il grande capitolo dei ripescaggi: se ne annunciano tanti, per rimpiazzar­e le società retrocesse o penalizzat­e per illecito sportivo (a cominciare dal Catania, ovviamente) e quelle senza i soldi per iscriversi (a parte il caso Parma, in Lega Pro almeno una decina). Venerdì il Consiglio federale stabilirà finalmente i criteri: varranno quelli vecchi o verrà introdotta qualche novità? Anche su questo fronte, ci aspetta un’altra estate di polemiche, ricorsi e attese infinite per i calendari. Ma ormai nel calcio, come dice Malagò, «non c’è più limite al peggio».

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ANSA Stefano Palazzi, 54 anni, è il procurator­e federale dal 2007

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