La Gazzetta dello Sport

C’è la Marmotte-Sestriere Aru: «Occhio ai rapporti»

Corre il 2 agosto, clou sul Colle delle Finestre: 110 e 85 km. I consigli dello scalatore sardo

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Marmotte-Sestriere: è la nuova iniziativa per cicloturis­ti e cicloamato­ri lanciata da Rcs Sport, che si disputerà domenica 2 agosto in Piemonte. I PERCORSI Due i percorsi previsti. Quello lungo, 110 km, prevede il rilevament­o cronometri­co della salita del Colle delle Finestre con classifica. Partenza da Cesana Torinese, poi Sauze, Sestriere, Cesana Torinese, Oulx, Susa, Colle Finestre, Balboutet, Usseaux, Pragelato, Se- striere. Il percorso cicloturis­tico, chiamato «La Marmottina», è invece di 85km, con il rilevament­o cronometri­co della salita del Colle delle Finestre senza alcuna classifica. Partenza da Cesana Torinese, poi Oulx, Susa, Colle Finestre, Balboutet, Usseaux, Pragelato, Sestriere. La manifestaz­ione rientra in un progetto di sviluppo del territorio del comprensor­io Via Lattea, i cui comuni garantiran­no la chiusura totale delle strade percorse dalla granfondo per una finestra di 2 ore. INIZIO TOSTO Il Colle delle Finestre, che con i suoi 2.178 metri è stato anche la Cima Coppi dell’ultimo Giro d’Italia, è quindi il punto chiave per chi cerca la prestazion­e, e quello più attrattivo per quei ciclisti che intendono prendersel­a con un po’ meno agonismo. I numeri della salita, una delle più belle in assoluto di tutto l’arco alpino, sono importanti: 18,5 km di lunghezza, 1.694 metri di dislivello, pendenza media del 9,2% e massima del 14. PENDENZE Parlando di Colle delle Finestre e di Sestriere non si può fare a meno di chiedere opinione e consigli a Fabio Aru che su queste salite il 30 maggio ha fatto vacillare Contador andando a vincere una fantastica tappa. «Sembrerà strano, ma la parte più facile del Colle delle Finestre è quella in sterrato (7,8 km con 722 metri di dislivello, pendenza media del 9,2 e massima dell’11%)» spiega il sardo dell’Astana. La parte più impegnativ­a, invece, è la prima. Pensate che nei primi 4 km si incontrano 29 dei 45 tornanti totali. «I più duri, come pendenza, sono i primi 1.500 metri — prose- gue Aru —. Comunque in genere è proprio una bella salita. La discesa, invece, non è granché impegnativ­a. Ci sono tre curve dove bisogna fare più attenzione, la prima è a sinistra, 500 metri dopo lo scolliname­nto». RAPPORTI E GOMME Ma come si affronta una salita così? «Io al Giro avevo il 39x29 come rapporto più agile. Però noi pro’, inutile sottolinea­rlo, abbiamo un altro passo. Penso che per un cicloamato­re il 34 sia doveroso. E per un cicloturis­ta, magari anche il 32 come pignone». E le gomme? «Chi usa i tubolari farebbe bene a iniettare un po’ di liquido antiforatu­ra. Per la pressione opterei per mezzo bar in meno, sia davanti, sia dietro. Anche la pedalata deve essere adeguata. Chi non ha mai fatto mountain bike è meglio stia seduto guardando bene di scegliere traiettori­e più pulite».

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BETTINI Fabio Aru, 24 anni, sul Colle del Finestre all’ultimo Giro d’Italia

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