La Gazzetta dello Sport

Le azzurre e il sogno Mondiale

- Mario Salvini

Le gemelle d’Italia han cominciato bene. A Rotterdam il loro primo Mondiale insieme è partito con un 2-1 alle argentine Gallay- Klug. Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth sono nate a 48 ore di distanza l’una dall’altra: il 16 agosto 1990 la prima, il 14 Viki. Che peraltro la luce l’ha vista a Budapest e già questa è una bella storia, perché mamma Agnese e papà Laszlo erano tutti e due nazionali ungheresi, di basket e atletica (decathlon) e l’ultima cosa che volevano per la figlia era che giocasse a volley: «In Ungheria non è che ci sia una gran tradizione», spiega. Solo che dopo aver chiuso le rispettive carriere hanno messo su casa a Santeramo. «Dove tutte le ragazze giocavano a pallavolo, e così hanno vinto le amiche, nel senso che mi hanno trascinata con loro». Ci hanno guadagnato l’Italia del beach e Marta.

RESPONSABI­LITA’ « Avere la stessa età – specifica la stessa Marta – non è secondario. Credo sia una delle ragioni per cui ci comprendia­mo così bene». Finendo per completars­i. Dice Viki: «Lei è precisina in tutto, in campo e fuori. E poi gioca da molto più di me e quindi fa da guida», ovvero il contrario di quel che le capitava con Greta Cicolari con cui ha giocato gli ultimi 2 Mondiali. Ribatte Marta: «E lei sdrammatiz­za, mi fa volare bassa. Sul fatto della leadership invece ho dovuto lavorare molto su me stessa, ma mi piace. E’ giusto prendersi delle responsabi­lità». Quelle che Viki si accolla sul piano pratico. Perché con il livello tecnico individual­e di Marta (è una delle prime al mondo) è evidente che nessuna coppia si sogna nemmeno di battere su di lei (ricevendo andrebbe poi anche ad attaccare). Ieri, per dire, le argentine non l’hanno fatto nemmeno una volta per sbaglio. «Ci sono abituata – sospira la Orsi Toth – da quando gioco con lei è sempre stato così». Si potrebbe immaginare allora che uno dei suoi obiettivi sia di fare il cambio palla così bene da indurre, prima o poi, qualche avversaria a cambiare strategia. «No, il mio obiettivo è fare cambio palla e vincere».

CONTRO L’OLANDA Quello che non è mai riuscito a una coppia azzurra femminile al World Tour. Così come mai nessuna è arrivata in semifinale al Mondiale. «E’ l’obiettivo». Del resto ce l’hanno fatta già più volte nel circuito, con un secondo posto (2014 a San Paolo) e un terzo (2015 Mosca). Oggi ripartono da una coppia olandese creata apposta per il Mondiale: Stiekema-Rommers. Mentre i ragazzi, Lupo e Nicolai, sono già certi di passare alla seconda fare, con una partita di anticipo. Dopo il 2-0 al Cile di sabato, ieri hanno appioppato un doppio 21-14 agli austriaci Huber-Seidl. Così che la sfida di oggi agli eroi di casa, i campioni del mondo Brouwer-Meeuwsen, servirà solo per agguantare una posizione migliore nei sedicesimi.

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Orsi Toth e Menegatti (destra)

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