La Gazzetta dello Sport

Imbula sceglie il Porto L’Inter sposta l’obiettivo su Suarez (Atletico) e Jovetic

1C’è un’ombra rossonera nel dietrofron­t del francese. Mancini sterza sul mediano dell’Atletico e tiene caldo Melo

- Matteo Dalla Vite Alessandro Grandesso

Alle 17 di ieri Giannelli Imbula era a Oporto per prepararsi alle visite mediche. Il blitz della Doyen - inasprita dalla «guerra lampo» interista su Kondogbia - ha servito la vendetta gelidissim­a. Sullo sfondo, un’impronta rossonera: un Diavolo stilizzato e stizzito.

NON BENISSIMO Questa volta è stato il Milan a mettersi il doppiopett­o mentre l’Inter è rimasta in bermuda: un weekend ad aspettare il francese, due giorni a trattare, limare e cercare di accontenta­re un prospetto sostanzial­mente sicuro tramite un intermedia­rio determinat­issimo, ma ecco che in quello stesso fine settimana Nelio Lucas - ora advisor tecnico del Milan per conto di Mister Bee - ha assestato il colpo dello sgarbo per conto della Doyen e per il club che la Doyen stessa aiuta, il Porto. E l’Inter? Non l’ha presa bene, ma da ieri si è rimessa in moto per attivare anche altre piste: da Felipe Melo a (soprattutt­o) Mario Suarez che era già stato seguito a gennaio e, recentemen­te, dal Milan. E’ derby?

PERCHE’ IL PORTO Insomma, il botta&risposta fra Inter e Milan è stato servito una volta di più. Ma perché, alla fine, Imbula ha scelto il Porto? Per la Champions; perché il Porto ha dato quei soldi subito e in due tranche vicine (20 milioni totali) mentre l’Inter avrebbe pagato l’OM in tre anni e mezzo oltre al milione del prestito biennale; perché il Porto ha proposto al giocatore un quinquenna­le e l’Inter era su 4 anni. I primi indizi di scontentez­za di Giannelli erano emersi nel momento in cui l’Inter lo aveva congelato in attesa di concludere la

priorità-Kondogbia. Poi, non convinceva il prestito dopo che lui aveva dato l’accordo per un transfert definitivo. La successiva opzione di prestito con obbligo di riscatto era stata recepita come una mancanza di garanzia, sensazione poi annullata da una telefonata di Mancini al giocatore. L’entourage di Giannelli - il padre, Willy Ndangi - avrebbe comunque accettato il trasferime­nto con un ritocco di ingaggio da 160mila euro netti al mese, ma l’Inter non ha voluto accettare controrich­ieste. Così si è inserito il Porto (la Doyen, Lucas) dando 10 milioni subito.

CHE TIPINO... L’Inter ha così dovuto rinunciare a un quasi... bad boy. Gli episodi extra

calcistici di Imbula sono numerosi. L’ultimo a metà marzo quando il francese è stato fatto scendere da un aereo di Air France perché disturbava la hostess che spiegava le misure di sicurezza. A Marsiglia, lo chiamavano “Imboulard”, gioco di parole per via dello stile altezzoso. Ma si era fatto pure una reputazion­e di testa calda, dopo essere venuto alle mani con il collega Thauvin nel 2013 quando poi fu escluso dal giro delle giovanili della Francia per aver mandato a quel paese un vice dell’allora c.t. Sagnol dopo un cambio. La panchina non gli è mai piaciuta, a Giannelli, a tal punto da inveire verso Bielsa per un cambio contro il Monaco di Kondo.

MARIO: OK PER MANCIO Già: ma chi affiancher­à Kondogbia? Felipe Melo è in stand-by (con Obi e Song), mentre nelle ultime ore si è riaffaccia­to prepo- tente Mario Suarez che pare aver «discusso» con Simeone e che potrebbe essere scalzato dall’arrivo di Motta (e Kranevitte­r) all’Atletico. Spagnolo, 29 anni, regista, Suarez è stato seguito a gennaio e - recentemen­te - pure dal Milan. Per Mancini sarebbe perfetto. Il suo costo è sui 10 milioni e non è da escludere che possa essere inserito un giocatore per ammortizza­re il tutto. Una cosa è certa: sono stati risparmiat­i (virtualmen­te) 20 milioni di euro. Secondo la solita formula del «pagherò» saranno messi sul mercato per regista e punta.

E IL MILAN PRENDE PESSINA Ah, nel frattempo il Milan ha preso Matteo Pessina, talento di mezzo classe ‘97 per 20.000 euro. Cosa c’entra con tutto il derby delle botte date e delle botte prese? Semplice: c’era sopra l’Inter.

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Famiglia nerazzurrr­a: la foto postata su twitter da Icardi
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AFP Mario Suarez, 29 anni, inseguito da Gareth Bale
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IPP-LIVERANI Felipe Melo, 32 anni, e John Obi Mikel, 28
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Nelio Lucas, manager della Doyen

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