La Gazzetta dello Sport

Khalili si sacrifica per la Svezia e rinvia il Ramadan

Di origine palestines­e ha scelto di posticipar­e il rito musulmano per vincere l’Europeo

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Abdul Khalili ha i capelli più assurdi dell’Europeo – platinati da una parte, neri a strisce con effetto ricrescita dall’altra – ma in Svezia non hanno parlato di lui per questo. Abdul Khalili ha sfilato la maglia di esterno titolare a Quaison del Palermo, che non dev’esserci rimasto benissimo, ma in Svezia non hanno parlato di lui per questo. In Svezia tutti i giornali prima o poi hanno scritto di Abdul Khalili perché per la sua nazionale ha fatto una scelta religiosa: per la prima volta nella vita, ha scelto di non fare il Ramadan.

ZIZOU E WEAH Khalili ha origini palestines­i ed è musulmano. Il blog footballpa­lestine lo ha inserito tra i calciatori che potrebbero giocare per la Palestina ma lui ha sempre scelto la Svezia e in questa nazionale da barricata è importante, un esterno sinistro di equilibrio. Il 18 giugno sono iniziati l’Europeo della Svezia e il Ramadan, il mese in cui i musulmani non possono mangiare, bere, fumare e avere una vita sessuale dall’alba al tramonto. Khalili ha scelto di fare una vita regolare: recupererà i giorni perduti a fi- ne torneo. La decisione ha ampi precedenti nel calcio. Zidane in una delle prime interviste alla Gazzetta disse: «Osservo il Ramadan solo qualche volta, per far contento mio padre. Come potrei digiunare col mio lavoro... E poi, Weah fa il Ramadan?». No Zizou, Weah per la Coppa d’Africa 1996 posticipò l’astinenza, proprio come Khalili, e in quegli anni fece sorridere perché – verità o leggenda – si è detto convincess­e un amico a digiunare per lui.

VIA DALLA TURCHIA Qualcuno, ovviamente, ha fatto la scelta opposta. Hakeem Olajuwon osservava regolarmen­te il Ramadan, anche durante i playoff Nba. Nel 1995 il mese di astinenza cominciava il primo febbraio e Hakeem non derogò. Domanda: chi fu il giocatore del mese a febbraio? Lui, ovviamente, superiore a tutto. Ruud Krol, da c.t. dell’Egitto, addirittur­a si adeguò alla squadra: nonostante fosse olandese e calvinista, evitò acqua e cibo dall’alba al tramonto. Spirito di gruppo, come quello che sta portando avanti la Svezia: «Penso che sia una delle chiavi – ha detto Khalili nei giorni scorsi - Non credo che le altre squadre siano unite come noi». Ha ragione. Ai lati dei due Oscar – Hiljemark e Lewicki, la coppia di centrocamp­o - Abdul sta facendo un buon Europeo e probabilme­nte lascerà il Mersin Idman Yurdu. Via dalla Turchia, ha già fatto sapere che gradirebbe Spagna e Inghilterr­a. Se qualcuno volesse fargli cambiare idea, controlli il calendario: nel 2016 il Ramadan inizia il 7 giugno. A stagione finita.

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REUTERS Abdul Khalili, 22 anni, centrocamp­ista dei turchi del Mersin

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