Uber, pugno duro della Francia Dirigenti fermati «Attività illecita»
A Parigi due manager. E ora 200 agenti dovranno trovare gli autisti abusivi
La morsa su UberPop, l’app di noleggio di autisti privati che ha diviso i consumatori, creato polemiche, proteste e inchieste giudiziarie in diversi Paesi del mondo, si stringe in Francia. Thibaud Simphal e Pierre-Dimitri Gore-Coty, i capi della filiale francese e dell’Europa dell’Ovest sono stati fermati dalla procura per essere interrogati su «attività illecite» in seguito alle indagini sulla controversa applicazione che il prefetto di Parigi ha vietato. L’azienda aveva respinto l’ordinanza, annunciando l’intenzione di proseguire fino a una sentenza definitiva del tribunale. In Francia giovedì scorso erano esplose le proteste dei conducenti di auto pubbliche «ufficiali» contro il servizio dell’azienda californiana che permette a chiunque di trasportare clienti sulla propria auto. Le manifestazioni avevano provocato numerosi blocchi del traffico in tutto il Paese. E non erano mancati i momenti di tensione. Le autorità francesi hanno, intanto, deciso di usare il pugno duro. Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve ha disposto lo stop dell’app e ha ordinato alla polizia di far rispettare il divieto. A Parigi saranno impegnati 200 agenti per smascherare gli autisti abusivi. L’azienda, intanto, ha fatto sapere di voler collaborare «per dissipare ogni possibilità di confusione o di approssimazione».
ATTESA In Italia la situazione è in divenire. Lo scorso 10 giugno il tribunale di Milano aveva costretto l’azienda californiana a disattivare UberPop, tacciandola di «concorrenza sleale». Ma la questione è tutt’altro che chiusa. Giovedì ci sarà una nuova udienza. La multinazionale spera che venga accolto il proprio ricorso, alla luce anche del parere positivo dell’Autorità dei trasporti e dell’appoggio di diverse associazioni dei consumatori. D’altronde la general manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, era stata chiara: «Non smetteremo di batterci legalmente affinché le persone possano continuare ad avere un’alternativa affidabile sicura ed economica per spostarsi in tante città. E perché non venga negata a migliaia di driver una risorsa economica». La Rete continua a mobilitarsi. E anche l’app non smette di differenziarsi e a non star ferma in nome del «progresso e dell’innovazione». Nei giorni scorsi ha offerto il servizio di consegna a domicilio dell’aperitivo con l’operazione “Bollicine”. Prima aveva trasportato il sushi.