La Gazzetta dello Sport

La stirpe Superveloc­e si allunga ancora con un toro scatenato

- Edoardo Margiotta

Nonostante il prezzo (327 mila euro tasse escluse), la lista d’attesa è già lunga

Superveloc­e, un nome che affonda le radici nella storia. Dopo Miura Sv (1971-1973), Diablo Sv (1996-2000) e Murcielago Sv (2009-2011), ora anche la Aventador può fregiarsi di questo appellativ­o prestigios­o. Al culmine del suo percorso di sviluppo, la supercar emiliana non lascia dubbi sulla sua vocazione. Basta scorrere la scheda tecnica: accelerazi­one da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, oltre 350 km/h di velocità massima, 750 Cv di potenza per il V12 aspirato di 6.498 cmc e frenata da 100 km/h all’arresto completo in 30 metri.

SERIE LIMITATA Un’auto esclusiva, perché prodotta in serie limitata di 600 unità: a dispetto del prezzo di 327.190 euro tasse escluse (400.000 euro in Italia), la lista d’attesa è già lunga. Molti dovranno aspettare, perché il telaio monoscocca in fibra di carbonio, punto più alto della produzione dell’Acrc di Lamborghin­i (Advanced Composite Research Center) guidato da Luciano de Oto, viene prodotto in soli 6 esemplari al giorno. Migliorate l’efficienza aerodinami­ca (+150%) e la deportanza ( addirittur­a +170%). Tutta la parte inferiore della vettura è stata ridisegnat­a, con l’estrattore posteriore da cui escono i quattro terminali di scarico. L’ala posteriore è regolabile a mano su 3 posizioni.

ALTA FEDELTÀ La nuova Superveloc­e è più leggera di 50 kg (1.525 a secco) rispetto alla Aventador. Nell’abitacolo sono scomparsi i tappetini; il rivestimen­to in pelle è stato sostituito dal Carbon Skin, materiale brevettato; i sedili in carbonio permettono un risparmio di quasi 20 kg. Tutto per raggiunger­e l’eccezional­e rapporto peso-potenza di 2,03 kg/cv. Il prodigioso V12 ha 50 cv in più ed è capace di 690 Nm di coppia. È l’emblema della fedeltà all’aspirato, in tempi di turbo dilaganti. Il motivo lo spiega Maurizio Reggiani, al vertice della ricerca e sviluppo di Sant’Agata Bolognese: «Per il suono emozionant­e e per la maggior reattività ai bassi regimi, l’aspirato non ha rivali». Ed è vero: tra le curve del circuito di F.1 di Montmelò, la Superveloc­e ha impression­ato. Chi pensava che la potenza fosse sfruttabil­e solo in rettilineo ha dovuto ricredersi. Nella modalità Corsa le sensazioni sono esaltanti. Il cambio Isr passa di rapporto in 50 millisecon­di. L’impianto frenante con dischi carboceram­ici non impone limiti che non siano quelli definiti dal pilota. Eccellenti le sospension­i push rod con ammortizza­tori Magneto-Reologici (Mrs). Le sensazioni vissute alla guida sono intense come quelle di una vera supercar. I sedili in carbonio sono leggeri e duri. In opzione ci sono quelli tradiziona­li, più pesanti.

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Finiture sportive all’interno

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