La stirpe Superveloce si allunga ancora con un toro scatenato
Nonostante il prezzo (327 mila euro tasse escluse), la lista d’attesa è già lunga
Superveloce, un nome che affonda le radici nella storia. Dopo Miura Sv (1971-1973), Diablo Sv (1996-2000) e Murcielago Sv (2009-2011), ora anche la Aventador può fregiarsi di questo appellativo prestigioso. Al culmine del suo percorso di sviluppo, la supercar emiliana non lascia dubbi sulla sua vocazione. Basta scorrere la scheda tecnica: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, oltre 350 km/h di velocità massima, 750 Cv di potenza per il V12 aspirato di 6.498 cmc e frenata da 100 km/h all’arresto completo in 30 metri.
SERIE LIMITATA Un’auto esclusiva, perché prodotta in serie limitata di 600 unità: a dispetto del prezzo di 327.190 euro tasse escluse (400.000 euro in Italia), la lista d’attesa è già lunga. Molti dovranno aspettare, perché il telaio monoscocca in fibra di carbonio, punto più alto della produzione dell’Acrc di Lamborghini (Advanced Composite Research Center) guidato da Luciano de Oto, viene prodotto in soli 6 esemplari al giorno. Migliorate l’efficienza aerodinamica (+150%) e la deportanza ( addirittura +170%). Tutta la parte inferiore della vettura è stata ridisegnata, con l’estrattore posteriore da cui escono i quattro terminali di scarico. L’ala posteriore è regolabile a mano su 3 posizioni.
ALTA FEDELTÀ La nuova Superveloce è più leggera di 50 kg (1.525 a secco) rispetto alla Aventador. Nell’abitacolo sono scomparsi i tappetini; il rivestimento in pelle è stato sostituito dal Carbon Skin, materiale brevettato; i sedili in carbonio permettono un risparmio di quasi 20 kg. Tutto per raggiungere l’eccezionale rapporto peso-potenza di 2,03 kg/cv. Il prodigioso V12 ha 50 cv in più ed è capace di 690 Nm di coppia. È l’emblema della fedeltà all’aspirato, in tempi di turbo dilaganti. Il motivo lo spiega Maurizio Reggiani, al vertice della ricerca e sviluppo di Sant’Agata Bolognese: «Per il suono emozionante e per la maggior reattività ai bassi regimi, l’aspirato non ha rivali». Ed è vero: tra le curve del circuito di F.1 di Montmelò, la Superveloce ha impressionato. Chi pensava che la potenza fosse sfruttabile solo in rettilineo ha dovuto ricredersi. Nella modalità Corsa le sensazioni sono esaltanti. Il cambio Isr passa di rapporto in 50 millisecondi. L’impianto frenante con dischi carboceramici non impone limiti che non siano quelli definiti dal pilota. Eccellenti le sospensioni push rod con ammortizzatori Magneto-Reologici (Mrs). Le sensazioni vissute alla guida sono intense come quelle di una vera supercar. I sedili in carbonio sono leggeri e duri. In opzione ci sono quelli tradizionali, più pesanti.