La Gazzetta dello Sport

Froome, un altro video sospetto «Venite a vedere come mi alleno»

A Majka, la maglia gialla replica alla stampa: «Ok certe domande, ma il lavoro non conta?»

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Un’altra giornata, e un’altra tappa senza italiani all’attacco. Dieci tappe in linea, i nostri in grande spolvero solo nel ruolo di guardie del corpo dei capitani: Damiano Caruso, Quinziato e Oss per Van Garderen (Bmc); Bennati, Basso e Tosatto per Contador (Tinkoff); talvolta Malori per Quintana (Movistar). Seconda giornata pirenaica con il Tourmalet a 40 km dall’arrivo e traguardo a Cauterets (6,4 km al 5%): qui la prima vittoria di Indurain al Tour ( 1989), qui l’esultanza di Virenque sul podio il 18 luglio 1995 quando Fabio Casartelli era ormai stato portato all’obitorio di Tarbes. Oggi il tappone di Plateau de Beille, e in partenza il Portet d’Aspet fatale all’olimpionic­o 1992.

RUI COSTA A CASA Caldo asfissiant­e, asfalto che si scioglie, Simon Yates a 100 all’ora in discesa dal Tourmalet, 6 ritirati tra cui Rui Costa e Bennati (centrato da un corridore). Ra- fal Majka trova l’attacco giusto a 47 km dall’arrivo, passa primo sul Tourmalet (5000 euro il premio) e vince senza affanno la sua terza tappa alla Grande Boucle. Il polacco della Tinkoff-Saxo, 25 anni, cresciuto in Italia, si era imposto nel 2014 a Risoul (Alpi) e a St. Lary Soulan (Pirenei), più la maglia a pois di miglior scalatore. Ma adesso è la pallida figura di quello scalatore che staccava tutti e si permetteva di fare l’occhiolino alla telecamera. E poi ieri... gli devono strappare proprio di bocca la dedica al suo compagno Ivan Basso: «La tappa per Ivan e per Bennati». Ma dai... tutto il Tour si è commosso per il varesino, che ha un tumore al testicolo. «Io sono qui per aiutare Contador, penso che possa salire sul podio», le parole di Majka.

GIALLO CHRIS Ancora una volta, un giorno complicato per la maglia gialla Chris Froome. Dopo il video hackerato del Ventoux 2013, ecco quello della Vuelta 2014, con accelerazi­oni di 700 watt e un battito cardiaco sempre basso (intorno ai 155-160) per sostenere quelle potenze. Il britannico di Sky replica così: «Il mio cuore ha un massimo di 170 battiti, quindi dopo due settimane di Tour (com’era il caso del Ventoux, ndr) avere 10 battiti in meno è normale». «Io troppo forte? Venite a vedere come mi alleno, venite a casa mia. Io comprendo queste domande, ma tutto il lavoro che ho fatto non conta?». «Ora sono concentrat­o sulla corsa, ma ho intenzione di sottopormi dopo il Tour ad alcuni esami sulla mia

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BETTINI Froome seguito da Nibali

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