La Gazzetta dello Sport

Basso guarda già avanti «A Parigi ci sarò anch’io»

Ok, Ivan sorride: «Voglio stare vicino alla squadra» Il professor Montorsi: «Potrebbe anche tornare a correre»

- Claudio Ghisalbert­i

Buonumore, sorrisi. Ivan Basso sta bene. Non sembra neppure che siano passate pochissime ore dall’intervento chirurgico per l’asportazio­ne del testicolo sinistro a causa della presenza di un tumore denominato « seminoma». Di che cosa si tratta? Il tumore al testicolo è la patologia neoplastic­a più frequente nel giovane adulto (consideran­do i cosiddetti tumori solidi) e arriva a costituire l’1% di tutte le patologie tumorali maschili. Ogni anno vengono diagnostic­ati da 3 a 10 casi ogni 100.000 maschi, con un picco di incidenza (il numero di nuovi casi diagnostic­ati ogni anno) tra i 30 e i 40 anni. Globalment­e si tratta di una patologia con ottimi tassi di risposta alle terapie e conseguent­e guarigione. Come tutte le patologie tumorali, anche nel caso del testicolo è fondamenta­le la diagnosi precoce.

LA GIORNATA Ospedale San Raffaele, reparto di urologia. Il campione varesino è in stanza solo, television­e ovviamente accesa sul Tour, la flebo nel braccio sinistro. Appena ci vede, le sue prime parole, accompagna­te da una smorfia di di- attesa di vedere sbocciare definitiva­mente le neoprimati­ste, sta qualifican­do ai Giochi di Rio il quartetto Elite, impresa che sino a un paio d’anni fa sembrava difficilis­sima, per non dire impossibil­e. E che invece adesso è a portata di mano. E dopo quest’ultimo exploit godrà anche di un ricambio di qualità, pronto per ogni evenienza. «Stabilire un record del mondo — ha detto Salvoldi — non è da tutti i giorni (l’ultimo a livello giovanile lo firmò Valentina Alessio sui 500 nel 2001 a Città del Messico, ndr). Devo dire quindi grazie alle ragazze. Ma anche alle loro famiglie, alle loro squadre e ai miei collaborat­ori che, giorno dopo giorno, hanno contribuit­o a costruire questo successo». spiacere, sono per un compagno: «È caduto il “Benna”! Mi sa che lo hanno portato all’ospedale». Poi, come se fosse una cosa secondaria: «Era maligno, ma piccolo e circoscrit­to. Non ha intaccato nulla. È passato. Il professor Montorsi è un grande, ha fatto un lavoro super». E mentre parla ci mostra il piccolo taglietto sopra l’inguine. Poi un altro attimo di preoccupaz­ione: «Ahi, Contador lo vedo lì dietro a soffrire». Una consideraz­ione: «Alberto è un campione straordina­rio. Con lui, questi sei mesi sono stati come un master superspeci­alistico a livello mondiale.

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 ??  ?? Sopra: Ivan Basso, 37 anni, ricoverato al San Raffaele di Milano. A sinistra: il selfie con la moglie Micaela subito dopo l’intervento.
Sopra: Ivan Basso, 37 anni, ricoverato al San Raffaele di Milano. A sinistra: il selfie con la moglie Micaela subito dopo l’intervento.
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