E’ sinfonia Fiamingo Spada ancora d’oro «Sono stata perfetta»
Catanese conferma il titolo di Kazan: è una doppietta con due soli precedenti. Contro la svedese Samuelsson finale senza storia «E sì che da una settimana pensavo a chi mi avrebbe rimpiazzata...»
L’invincibile spada di Rossella: è un favoloso bis, ancora in Russia. Da Kazan a Mosca, è sempre una meravigliosa sinfonia di lame per Rossella Fiamingo, che suona davvero il pianoforte quando non dà gli assalti alle rivali. Ros comincia a martellare contro una svedese (Gars, che le infliggerà il massimo delle stoccate, 12) e finisce di martellare con una svedese (Samuelson, alla quale ne concederà appena 5); in mezzo c’è, pure, un derby e mezzo: prima contro Nathalie Moellhausen, ora brasiliana ma ex compagna azzurra di Ros e ora diretta da Laura Flessel, poi contro Bianca Del Carretto, l’altro duello più delicato che le spianerà le porte del podio dopo aver rimandato l’america Hurley. Poteva poi, fermarsi, in semifinale, contro la tunisina Sarra Besbes? Nessun intralcio, solo una cavalcata trionfale: «Sono stata perfetta in finale» ma lo dice con la voce tremolante, con gli occhi ancora lucidi, con il suo pacato intercedere che la rende tenerissima. Ma sulla pedana Rossella ha un piglio feroce, una sensibilità straordinaria che disorienta ogni avversaria. Ros anticipa il gesto, spiazza, ipnotizza e strega: tutto in un assalto meticolosamente studiato, mai improvvisato. Basterebbe vedere il suo quadernino di appunti in cui registra ogni mossa delle rivali, da anni per capire qual è il segreto di tanta classe. «Dopo un altro Mondiale così, dovrei scrivere troppe cose, ogni gara mi aiuta tanto, mi offre tanti spunti, sono idee vincenti».
DUBBI Eppure era una settimana «che pensavo, chissà chi prenderà il mio posto? Pensavo a tutte meno che a me stessa». Eppure era un anno «che dicevo al c.t. Cuomo, è se avessi vinto solo per caso a Kazan?». Eppure aveva paura «e ieri mattina l’ho detto a Valentina Vezzali, ma lei mi ha riposto: come fai ad avere paura, tu sei la prima che mi dimostri che non hai paura. Dimostramelo ancora, se me lo dice lei...». Eppure si chiedeva tra un duello e l’altro «preferisci prendere una medaglia olimpica o una mondiale adesso? Intanto prendo questa e mi qualifico per Rio » . Eppure pensava solo a quell’assalto vero, decisivo per l’oro: «Era più difficile pensare a quell’ultimo momento, non volevo proiettarmi troppo avanti». Una giornata vissuta a messaggiare, sapete con chi? «Con Francesca Schiavone: me lo diceva pure lei che ogni gara ha una storia diversa, sì la tennista è venuta a Catania in vacanza una settimana e ci siamo trovate bene». Eppure aveva un desiderio grande come la vicinissima Piazza Rossa: «Avevo un desiderio fortissimo di farmi il regalo perché stavolta il compleanno era arrivato un giorno prima, e continuavo a chiedermi: “Se tiri bene dipende solo da te; mi sono fatta davvero il regalo più bello». Eppure non sapeva che con questo titolo iridato-bis avrebbe vinto anche la Coppa del Mondo: «Davvero? Era dagli anni dell’under 20 che ci provavo, quando non ci pensi
Le medaglie mondiali di Rossella Fiamingo: bronzo a squadre 2011, oro individuale e bronzo a squadre 2014, oro individuale 2015
Le medaglie europee della 24enne catanese della Forestale: bronzo a squadre 2014, argento individuale e bronzo a squadre 2015
le doppiette iridata consecutive nella spada: prima della Fiamingo era successo nel ‘91-92 con l’ungherese Horvath e nel ‘98-99 con la francese Flessel arrivano le sorprese più belle». Eppure aveva sempre quel film dell’oro di un anno fa a confonderla un po’: «Non devi pensarci, non potrà essere la stessa gara, tu sei cambiata, non ci saranno più le stesse avversarie: alcune erano meno forti, ma vuol dire che era il loro giorno come per la tunisina e la svedese». Eppure è dispiaciuta un po’: «Perché avrei voluto sul podio con me Bianca Del Carretto, contro di lei è stato l’assalto emotivamente più difficile, è difficile pensare che sta tirando contro un’estranea, e poi per lei era l’ultimo Mondiale». Più complicato che ritrovare come un anno fa la Moellhausen? «Vedere al suo angolo la Flessel mi fa un certo effetto». Eppure non sapeva che solo la Flessel nel ‘98-99 e l’ungherese Horvath nel ‘91-92 avevano realizzato prima di Rossella la doppietta iridata. Eppure ora è tranquilla e magari ha già trovato il nuovo fidanzato, per dimenticare le delusioni d’amore con il nuotatore Luca Dotto, per pensare ad andare a vivere da sola («ho comprato casa vicino ad Acireale»), per aiutare le compagne a condividere come a Kazan la gioia del podio a squadre. Eppure un pensiero speciale lo deve a Gianni Sperlinga il maestro che non viene portato ai Mondiali, mentre i genitori è Rossella che non li vuole alle gare: «Perché ha funzionato già due volte, e magari chissà funzionerà la terza».
COPERTINE Rossella è una ragazza paziente, determinata, che per avere la mente più libera nell’anno olimpico ha dato più esami possibili di dietistica: ora sa quest’altro titolo aumenterà gli impegni mediatici. Della serie: «Dovranno occuparsi di me anche di più dopo un altro oro così. Ma le emozioni che mi danno gli assalti non li ritrovo da nessun’altra parte». Datele un po’ di Chopin da suonare, con quelle dita sensibili che ne fanno la spadista più brava del mondo.