La Gazzetta dello Sport

Errigo per il triplete Vezzali per la carriera: o vince o va al governo

Per un tris di fila mai riuscito, Vale si gioca il futuro. In gara anche Di Francisca e Batini

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Le fiorettist­e d’Italia al bivio: il giorno del Dream Team diviso. Che equivale a una sorta di giorno del giudizio. Quattro modi di vivere il confronto che vale (quasi) tutto: c’è Elisa Di Francisca nella nuvola di una condizione smagliante e di una carica di risultati a prova di bomba; c’è Martina Batini che non pare la stessa dell’argento di un anno fa: e non reciterà più i panni della sorpresa, perché le sue qualità ormai sono indiscutib­ili. E poi ci sono quelle due: Arianna Errigo, che se non fosse stata per certi virus maligni, come la toxoplasmo­si, sarebbe fisicament­e al top e invece deve riuscire a nascondere queste magagne sulla tenuta. La brianzola di stanza a Frascati ha vinto gli ultimi due Mondiali e punta, ci pensa, al tris consecutiv­o non riuscito i passato, neanche alla miglior Vezzali: «Se l’oro olimpico sarebbe il massimo, per il Triplete sarei disposta a tutto». Valentina è da giorni che ha abbassalo l’elmetto: sembra in trincea, non parla di gare, figuriamoc­i di politica. La pluridecor­ata jesina è quella che rischia più di tutte: è solo sesta nel ranking mondiale, è in crisi di risultati, è la più esperta ma anche la più provata, è parlamenta­re in carriera, ma qui non intende chiudere la vera carriera che l’ha resa celebre nel mondo olimpico (il suo fioretto è nel museo del Cio a Losanna): 20 ori tra Giochi e Mondiali. Nel 1993 aprì i suoi Mondiali, oggi rischia di chiuderli (a livello individual­e): insomma è il giorno della verità soprattutt­o per Vale, che ormai le veline politiche indicano lanciata verso l’incarico di governo, con delega allo sport. «La Vezzali ministro? Sarebbe una promozione di rango» risponde Giovanni Malagò, il presidente del Coni che oggi assisterà a un probabile trionfo bis. «Bisogna considerar­e – aggiunge il capo dello sport italiano – che è stata appena eletta vice presidente di Scelta Civica, insomma è un’atleta sul pezzo. Se il premier Renzi decidesse così, sarebbe una nomina che al mondo dello sport non potrebbe che far piacere, ma l’importante è che questa scelta venga fatta, tanto meglio se è una figura che s’intende delle nostre problemati­che». Già lunedì la possibile scelta. Immaginate una Vezzali ministro che vada a perorare la candidatur­a olimpica di Roma 2024. Vale, come reagisce? «Al momento penso solo ai Mondiali».

AMICHE Definita la potenziale nuova Vezzali, ad Arianna Errigo dopo la conferma iridata di Kazan, non è andata benissimo in Coppa del Mondo, dove ha perso anche l’imbattibil­ità: ma sembra serena la vigilia che la vede antagonist­a principale dell’amica Elisa: «Il tris mi stuzzica, prima di Rio: anzi con un altro titolo farei un grande balzo per la qualificaz­ione olimpico. Già l’anno scorso vincere il secondo titolo è stata un’impresa. Il terzo mi piacerebbe tantissimo. Non sono più incostante, ho esperienza: ed anche se non sono al top so di poter vincere: prima non accadeva. Prima se c’era l’arbitro che sbagliava o il clima non mi piaceva, non lottavo per niente. E buttavo le gare. Ora questo errore non lo faccio più». Nel tabellone possibile incrocio in semifinale contro la Batini, mentre la Di Francisca potrebbe trovare la Vezzali.

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ANSA Valentina Vezzali, 41 anni

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