Sylla, la nuova Italia piace «Un’emozione multicolore»
Felicità della schiacciatrice azzurra che torna nella sua Sicilia «Io, Egonu, Diouf, Malinov e Sorokaite: il mix culturale è un’arma in più»
Casa dolce casa. Le azzurre dopo due settimane in giro per il Mondo tra aeroporti e alberghi di Turchia e Giappone, arrivano in Sicilia, in Italia. A Catania, Miriam Sylla, sente il profumo di casa. «È strano. Io, nata a Palermo, che gioco a Catania vestita d’azzurro. Credo sia per questo motivo che da due giorni mi sveglio con il sorriso stampato sulla faccia. Non sto nella pelle». Una felicità contagiosa che ha voglia di condividere con la sua famiglia: «Spero soltanto che i miei nonni, Maria e Paolo, riescano a venire a vedermi».
MULTIETNICA La schiacciatrice della Foppapedretti Bergamo è una delle 5 atlete del gruppo azzurro, insieme a Sorokaite, Diouf, Egonu e Malinov, con origini straniere. Una Nazionale multietnica. «Le diverse culture che convivono nell’Italia sono un valore aggiunto. Si sono miscelate per questa maglia, che è sempre la maglia azzurra. Siamo un mix di culture che ci permette di crescere. È capitato spesso che in ritiro di sera ci raccontassimo le caratteristiche e le peculiarità dei nostri Paesi d’origine».
MUSICA Della Sicilia Miriam ha preso un’altra grande passione: la musica. Passione che declina in ogni argomento che sta affrontando. A cominciare dal proprio Ct. «Bonitta? Ha una grande dote. Riesce a riassumere le caratteristiche di ogni giocatrice in una grande coralità. È come un direttore d’orchestra chiamato a far suonare molti strumenti. Non è facile». Per con- tinuare con il gruppo azzurro che Miriam sintetizza in due colonne sonore: «É un mix tra “I’m a renegade”, la canzone dello spot della jeep Renegade, e “Hall of fame” degli Script feat. Will.i. am. La prima esprime il concetto del “siamo noi che facciamo il gioco”, la seconda “persone che inseguono il loro sogno e alla fine ci riescono e vengono riconosciuti da tutti”».
BLU OLIMPICO La 20enne schiacciatrice ha le idee chiare sul futuro. «A Rio ci penso, l’Olimpiade è un sogno che ogni atleta insegue. Come quello della maglia dell’Italia». Ma l’attualità più stringente si chiama World Grand Prix. «L’unica squadra che fin qui mi ha impressionato è la Cina. Le altre mi sembrano tutte alla portata. E noi al 3° weekend di gare dobbiamo continuare nella nostra crescita». Progressi che potrebbero portare anche, chissà, a un traguardo inaspettato. «Se vinciamo il Grand Prix mi tingo i capelli di blu. Elettrico». (f.v.) La trattativa dei giorni scorsi con Giuliani non è andata giù a Vincenzo Di Pinto, che senza polemiche via Facebook saluta Molfetta: «Non sempre esistono le condizioni per poter lavorare con equilibrio e autonomia». Tra i nomi che si rincorrono, dopo il no di Giuliani - che va a Piacenza, forse portando con sé Fei - c’è quello di Flavio Gulinelli.
(an.me. - g.sca.) La Emma Villas Siena (A2) ingaggia l’opposto polacco Michal Kaczynski. Per Mondovì c’è Matteo Bertoli