La Gazzetta dello Sport

In Grecia caos e scontri: ma era prevedibil­e la rivolta della piazza per un piano così duro?

Il voto in Parlamento lanci di molotov e lacrimogen­i Il premier accerchiat­o: lascia la vice ministra delle Finanze

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Un gruppo di manifestan­ti si scontra con la polizia in piazza Syntagma ad Atene; Un attivista ferito viene arrestato dagli agenti; Il ministro delle finanze greco Tsakalotos in Parlamento

1Prevedibi­le, ma che cosa votano di preciso i parlamenta­ri greci?

Il governo Tsipras ha presentato un disegno di legge intitolato: «Misure urgenti per la negoziazio­ne e la conclusion­e di un accordo con l’Esm». Consiste sostanzial­mente in una manovra finanziari­a da 3,175 miliardi di euro. Fra le misure principali: la fine delle agevolazio­ni fiscali per le isole, l’incremento dell’Iva dal 13 al 23 per cento per una serie di prodotti come pasta, pane e latte, la riforma previdenzi­ale con lo stop nel 2022 alle pensioni anticipate, nuove tasse sui beni di lusso e sugli utili societari. Le ricordo ancora che questo è solo il primo dei pacchetti di riforme che il Parlamento greco dovrà approvare per rispettare l’accordo con i creditori e che il tempo stringe: entro lunedì Tsipras deve trovare 7 miliardi per ripagare Bce e Fmi, verso il quale è già in arretrato. In più gli servono altri 5 miliardi entro la metà di agosto. Anche se dovesse andare tutto liscio, per vedere parte degli 82 miliardi del piano d’aiuti ci vorrà circa un mese. La Commission­e europea ha proposto un prestito ponte da 7 miliardi, ma restano da vincere le opposizion­i interne all’Unione, Gran Bretagna su tutte. L’Eurogruppo di stamattina dovrebbe prendere una decisione.

2345Ma Tsipras si trova ora senza una maggioranz­a?

Prima del voto il premier si è rivolto al Parlamento sfidando i ribelli del suo partito: «Senza il vostro sostegno sarà difficile per me restare premier. O stasera siamo uniti, o domani cade il governo di sinistra». A questo punto anche il futuro politico della Grecia è un’incognita. Tsipras potrebbe scegliere la strada di nuove elezioni, sostituend­o in lista i parlamenta­ri ribelli. O dare vita a un esecutivo di salvezza nazionale. O cercare i voti dell’opposizion­e di volta in volta sui singoli provvedime­nti. Ma il suo governo non sarà più lo stesso

Ho sentito che il Fondo monetario internazio­nale ha chiesto un taglio del debito...

Si tratta di un report interno dell’Istituto internazio­nale guidato da Christine Lagarde, in cui si dice sostanzial­mente che la Grecia non sarà in grado di ripagare il debito che le è stato imposto e il nuovo accordo siglato lunedì mattina non cambia le cose. Queste le vie proposte dal Fmi: i governi europei dovrebbero concedere alla Grecia un periodo di grazia di 30 anni sul rimborso del debito, inclusi i nuovi prestiti; in alternativ­a potrebbero fare dei trasferime­nti fiscali su base annua ad Atene o ancora accettare «profondi tagli al valore nominale» del debito. Debito che nei prossimi due anni salirà, al 200% del Pil, secondo le stime del Fmi.

Ma quanto rischiamo di pagare noi italiani per questa crisi?

Se la Grecia non fa default, l’Italia non deve sborsare neanche un euro in più per il terzo programma di aiuti di cui si sta discutendo in questi giorni. Questo perché il fondo salva Stati opera sul mercato: detto in parole povere, emette debito sul mercato, si finanzia a tassi bassi e poi a sua volta va a finanziare il piano di aiuti, cioè presta i soldi alla Grecia.

E se invece la Grecia fallisse?

In questo caso, dovremo contare le perdite come tutti gli altri creditori dell’eurozona, la Bce e il Fmi. L’esposizion­e totale del nostro Paese rispetto ad Atene ammonta a circa 35,9 miliardi.

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