La Gazzetta dello Sport

Si corre giocando Così il Palermo inganna la fatica

Staff di Iachini integra il lavoro atletico e tattico simulando situazioni di gara. E gli «strappi» si pagano

- Alex Frosio

«Giocala! Lega! Esci adesso! Difendila». Sul campo di Bad Kleinkirch­heim praticamen­te si sente soltanto la voce di Beppe Iachini. Neanche con un joypad in mano, davanti a un monitor, riuscirebb­e a fare di più. Comanda quasi ogni tocco dei suoi durante l’esercitazi­one tattica del mattino: si comincia con una partita su tre-quarti di campo, massimo tre tocchi, si prosegue con un’altra regola - corridoi laterali delimitati e sfruttamen­to del due contro uno sulle fasce con cross verso il centro, senza opposizion­e - si finisce col posizionam­ento difensivo su calci d’angolo e punizioni laterali, con occhio particolar­e alle coperture sul secondo palo. «Andrea, mettiti bene con i piedi, sei messo male, così ci vogliono due tempi per muoversi», il suggerimen­to di Iachini a Rispoli. Uno dei tanti. Non è pignoleria o fissazione. Lo staff rosanero – il tec- nico più sei collaborat­ori – lo chiama «peso cognitivo». Sono le istruzioni applicate nell’esercizio con il pallone, vincoli in partitella prima con stimoli individual­i e poi collettivi, che vanno ad aggiungers­i al lavoro atletico.

LAVORO INTEGRATO Ed è la grande svolta della preparazio­ne atletica del calcio anche in Italia: all’avanguardi­a tatticamen­te, eravamo indietro nell’integrazio­ne tra fisico e pallone. Ora non più. Esempio: per la resistenza alla velocità una volta si usavano le «navette a secco» (scatto di dieci metri, avanti e indietro, ovviamente senza palla), ora lo stesso effetto si ottiene con partitine in inferiorit­à o a piccoli gruppi su un campo di dimensioni ridotte (tre contro tre o tre contro due su un campo 25 metri per 15 è un buon esempio). La parte «a secco», utile perché ripristina le componenti organiche, resiste nell’allenament­o della resistenza, che il Palermo cura con lavori intermitte­nti (30 secondi di corsa, trenta di riposo, ripe-

I metri di lunghezza (per 15 di larghezza) del campo sul quale Beppe Iachini fa disputare le fondamenta­li partitelle tre contro tre o tre contro due per «allenare» la resistenza alla velocità

tuti per venti o trenta minuti, a seconda del ruolo), che simulano meglio l’impegno della partita rispetto alle classiche «ripetute». La preparazio­ne si completa con i lavori di forza, che il Palermo svolge usando le cosiddette macchine isoinerzia­li: niente pesi ma volani che sfruttano il peso del corpo e che migliorano le componenti eccentrich­e. Tradotto: il muscolo si contrae mentre si allunga.

MODELLO DI PRESTAZION­E E se Iachini comanda, il preparator­e atletico Fabrizio Tafani controlla. A marzo ha vinto il «Cronometro d’argento», ma i suoi strumenti migliori sono gps e software con cui analizza i dati, che vengono confrontat­i

con il modello della prestazion­e «da gara», alla quale si cerca di avvicinars­i il più possibile già in preparazio­ne. Niente vale come «l’occhiometr­o» per stabilire le condizioni del calciatore, ma i dati servono: anche a capire che uno come Franco Vazquez sembra lento, in realtà è tra quelli coi valori di potenza più alti. Categoria che comprende Belotti, uno che – dopo partite e corsa – ha ancora voglia di pallone. Vede i portieri che si stanno ancora allenando e chiede a Iachini il permesso di calciare in porta. Il tecnico gli chiede una bella sommetta da mettere in cassa comune. «Almeno tiro in porta…», dice Belo già col pallone tra i piedi.

 ?? GETTY ?? Beppe Iachini, 51 anni, sullo sfondo, osserva gli esercizi dei suoi giocatori
GETTY Beppe Iachini, 51 anni, sullo sfondo, osserva gli esercizi dei suoi giocatori

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy