La Gazzetta dello Sport

Sepe: «Ormai sono toscano d’adozione Peruzzi il mio idolo»

Il portiere: «Napoli? Non ho rimpianti. Felice della Fiorentina, andrò in Europa»

- Nicolò Schira

«Sono felicissim­o di vestire la maglia della Fiorentina. E’ uno dei giorni più belli della mia carriera. Venire a Firenze è stata una scelta che ho fortemente voluto». Luigi Sepe manifesta tutta la sua gioia in una calda sera di metà luglio. Maglietta nera e look balneare, da poche ore ha firmato il contratto con la Viola. Simpatico e guascone fuori dal campo, sempre con la risposta pronta. Fra i pali è glaciale, tanto da essere stato ribattezza­to “Iceman” dal suo agente Mario Giuffredi.

Firenze era nel suo destino. Nel 2009 al Franchi (Fiorentina-Napoli 2-1) debuttò in A…

«Ormai la Toscana è diventata la mia seconda casa. Qui ho iniziato la carriera col Pisa e l’anno scorso ho vissuto la possibilit­à di giocare nella massima serie grazie all’Empoli. Adesso parlo meglio il toscano del napoletano…».

Il Franchi l’aspetta per ereditare la maglia di Neto.

«Ho voluto la Fiorentina e il club mi ha sempre dimostrato grande interesse. Devo ringraziar­e il direttore Pradè per la convinzion­e con la quale ha puntato su di me».

Con quali obiettivi approda alla Fiorentina?

«Innanzitut­to di migliorare, cercando di confermarm­i ai livelli dell’ultima stagione. Voglio crescere e affacciarm­i

AIA nel panorama internazio­nale. Qui avrò la possibilit­à anche di vivere una grande competizio­ne come l’Europa League».

I suoi predecesso­ri a Firenze sono stati Toldo, Frey e Neto. La spaventano possibili paragoni?

«Nutro grande rispetto nei loro confronti. Neto ha fatto benissimo e sarà una bella sfida raccoglier­e la sua eredità».

A chi si ispira?

«Il mio idolo è Peruzzi sin da quando ero bambino: mi sono sempre ispirato a lui».

La Fiorentina l’ha corteggiat­a dallo scorso inverno: una responsabi­lità in più?

«Ho trovato un club che ha creduto in me, arrivo per giocare il più possibile. Da giocatore spesso si vivono male le trattative, perché escono tante voci. Per fortuna è arrivato l’accordo».

Chi le è stato più vicino nei giorni della trattativa?

«In famiglia siamo molto legati. Con mia moglie AnnaLaura mi confrontav­o ogni giorno. Lei e i miei due figli Giuseppe e Diego sono il mio punto di riferiment­o. Da un anno mi diceva che sarei finito alla Fiorentina».

Lei è di Torre del Greco: è davvero così difficile essere protagonis­ti al San Paolo per un napoletano doc?

«Per un napoletano giocare a Napoli è il massimo, ma non ho rimpianti. Non giocherò col Napoli e non lo ritengo un problema, anzi sono felice del mio percorso. Se un giorno capiterà di indossare la maglia azzurra, sarà una grande gioia. Ho scelto la Fiorentina e sono convinto della decisione presa».

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LAPRESSE
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Gli arbitri con le nuove divise

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