Marquez boccia la Honda 2016 Iannone stop: la spalla fa male
Gira a ritmo di record: «Il nuovo telaio era un’opzione, ma la direzione non è giusta, tengo quello delle ultime due gare. E voglio conquistare Indy»
Marc Marquez ha deciso: il telaio 2014 con il quale è tornato a gustare il sapore della vittoria non si tocca. È lo stesso spagnolo ad annunciarlo dopo una seconda giornata di test che ha messo a dura prova il fisico dei piloti: i 37° dell’aria, sull’asfalto del circuito di Misano Adriatico, raggiungono quota 61°. Un forno, praticamente. All’interno del quale Marquez, anche grazie al nuovo asfalto, firma il record della pista in 1 ’32”00 («Fosse stato più fresco avrei potuto girare sull’1’31”» garantisce), ma soprattutto dimostra di essere tornato al livello del 2014. Con la certezza che la moto di adesso non la cambierebbe con niente al mondo. « Abbiamo provato tante cose, compreso il nuovo telaio, ma mi tengo quello di queste ultime due gare» annuncia immediatamente Marquez. Che al mattino ha saggiato il prototipo della moto 2016, portato al debutto mercoledì dal collaudatore Hiroshi Ao- yama, senza però restarne particolarmente impressionato. «Il nuovo telaio era un’opzione per quest’anno, ma soprattutto per la prossima (come conferma Livio Suppo, team manager della Hrc; qui volevamo capire come si comportasse, ma abbiamo visto che la direzione non è quella giusta, anche se ci sono cose positive. Però credo che siamo riusciti a dare buone informazioni alla Honda per riuscire a trovare la strada giusta per il futuro. In ogni caso lo riproveremo domani ( oggi; con le gomme Michelin, per capire se magari lavora meglio». Non si esprime invece troppo Pedrosa: «Abbiamo fatto un paio di uscite e ho girato subito abbastanza veloce, ma bisogna riprovarlo con le nuove gomme prima di dare un giudizio».
CADUTA Marquez è anche caduto verso le 17. «Alla stessa curva e alla stesso modo dell’anno scorso (quando inseguiva Valentino Rossi; con così tanto caldo la gomma mi ha mollato» spiega Marc. Che chiude la due giorni con le gomme Bridgestone con otti- me sensazioni. «Abbiamo provato geometrie, lavorato sul bilanciamento, la posizione in sella, lo spostamento di pesi e abbiamo fatto buoni passi in avanti. Ora ci vuole un po’ di riposo, poi andremo a Indy per provare a vincere».
DOLORE La spalla sinistra che si era infortunato nei test del Mugello del 12 maggio, ha invece costretto Andrea Iannone a interrompere verso pranzo la sua seconda giornata, dopo avere coperto 26 giri, il migliore in 1’32”7. «Dopo ogni gara ho sempre bisogno di un paio di giorni di riposo, ma con questi test e dopo gli 80 giri di mercoledì ho sofferto tanto — rac- conta il pilota della Ducati —. Mi tocca conviverci, i dottori dicono che dovrei operarmi, ma aspettiamo fine stagione. Il lavoro in pista non è stato male, abbiamo fatto tante prove di assetto e capito in che direzione andare. Il passo è molto migliorato, ora gli ingegneri a casa ragioneranno su cosa fare».
PARAGONE Prudente anche Andrea Dovizioso, 2° di giornata (1’32”5): «Abbiamo provato tante cose, anche vecchie, per capire. Non abbiamo fatto passi in avanti, né migliorato la velocità. Il tempo fatto è abbastanza buono, però bisogna migliorare: ho visto come Marquez entrava in curva e noi non siamo allo stesso livello. Però non ci manca tanto, sono convinto che a Indianapolis e Brno andremo bene. Se invece dovessimo prendere gli stessi secondi del Sachsenring sarà un problema».
PETRUX Test concluso a metà giornata anche per Danilo Petrucci, che ha continuato a lavorare sulla Ducati GP14.2 che avrà da Misano. «Ho fatto continui progressi, vorrei ringraziare la squadra, ma credo anche di essermela meritata. Volevo andare in ferie con il sorriso e dopo questo test ci vado».