La Gazzetta dello Sport

Scalata dirompente Padova ora sogna

In 8 anni dalla C ai playoff, si è rotta una gerarchia durata decenni: «Vogliamo una squadra tutta veneta»

- Maurizio Caldarelli

Roberto Tommasin ha aspettato questa notte, la sfida playoff con Bologna, da otto anni: dal giorno in cui raccolse l’eredità della società Bellamio. «Mi hanno tirato dentro - racconta il patron - Non esisteva più niente. Abbiamo ricostruit­o tutto, dalle giovanili alla squadra. Grazie a Khelyn Smith, il nostro attuale allenatore, con esperienza di college in Usa, siamo partiti dalla C, vincendo campionato e coppa Italia di A federale nel 2013, che ci ha spalancato le porte all’Ibl». E’ una grande famiglia, quella guidata da «Bobo», che è presidente, d.s., sponsor, ma anche il leader dello spogliatoi­o e un assistant coach: «Il martedì e il giovedì mi diverto ad allenare i lanciatori», sorride. Nella squadra che oggi fa lo storico debutto casalingo nel girone di semifinale ci sono cinque atleti fatti in casa: le chiocce De Lazzari e Moccia (35 e 38 anni), che hanno fatto tutto il percorso insieme alla squadra, e i più giovani Faccini, Giacomazzi e Pacini. «E in tre siamo nello staff tecnico - dice il coach Marco D’Arcais - Oltre a me ci sono Doriano Tommasin e Paparone. Mi piace sottolinea­re che la regione è rappresent­ata anche da Malengo, Crepaldi, Sandalo, Sartori e Tonellatto e uno di noi è ormai anche Laidel Chapelli, che abita a trecento metri dal campo. Il nostro sogno è di creare una squadra tutta veneta e siamo sulla strada giusta».

EX BOLOGNA Ironia del destino, Tommasin nella gara più importante nella storia di Padova incontra la Fortitudo Bologna, la squadra della città in cui ha vissuto gli anni più belli della carriera, giocando anche due stagioni in A-1, con 28 gare (4 vittorie) e 170 riprese. «Erano i tempi - ricorda - di Minetto, Malaguti, Corradini e del giovanissi­mo Roberto Bianchi». «In questi ultimi anni ho ritrovato il mio grande amore per il baseball - sottolinea Bobo – nato negli anni Sessanta, nel patronato S.Antonino, il Bronx di Padova. Avevo quattordic­i anni: rimediammo mazze e un sacchetto di palline: da lì inizio tutto e il Comune creò anche un diamante che non c’era». E grazie a Tommasin Padova vive oggi una favola: il numero dei tesserati cresce come l’interesse della città per un gruppo che nella regular season ha battuto quattro volte San Marino, tre Rimini e ha messo ko i campioni d’Italia nell’Opening Day. Epifano e Alvarez, le mazza più continue, sopra 300, guidano un line-up che mette in difficoltà ogni battitore e i lanciatori stranieri Quevedo, Eric Gonzalez e Calero hanno formato un trio quasi imbattibil­e. E in questo weekend esordirà il venezuelan­o Yorfrank Lopez.

MARTONE «La nostra forza - prosegue Tommasin - è il gruppo. Chiedo la massima disponibil­ità ai ragazzi e la do, cercando di essere sempre presente agli allenament­i. Nel 2014 abbiamo fatto bene, ma con l’arrivo di Martone e Malengo e anche con Nosti a tempo pieno abbiamo meritato la qualifica- zione sperata». Nonostante sia una matricola (24 anni dopo Verona, l’unica veneta arrivata in finale) Padova affronta quest’esperienza senza paure. «Inizia una nuova avventura. Non vogliamo fermarci: dalla conquista del pass per i playoff speriamo di divertirci e giocarcela con tutte. Nella prima fase i ragazzi si sono esaltati contro le squadre titolate. Speriamo di continuare». Le altre big sono avvisate. Il San Marino, che presenta l’ultimo arrivato Justin Berg per dare maggior concretezz­a ad un monte che ha balbettato nella prima fase, ospita Rimini.

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FIBS Enrico Crepaldi, nella prima fase 3 vinte-4 perse e 4.41 di media pgl
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DUCK FOTO PRESS Bobo Tommasin

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