MILAN, ASCOLTA LUIZ ADRIANO «IO, BACCA E IBRA SAREBBE BELLO»
1Con il Lione Mihajlovic si affida agli outsider: da Cerci a Suso, possono diventare decisivi
Oggi intanto in quattro sotto esame nell’amichevole contro il Lione
Tanti, troppi. Lo dice Galliani, ma soprattutto lo ripete quasi ossessivamente Mihajlovic, percorso forse da un brivido di terrore ogni volta che pensa all’ampiezza attuale della sua rosa. Perché al di là delle nuove regole federali (tetto di 25 giocatori, esclusi gli under 21), per un allenatore si tratta proprio dell’oggettiva difficoltà di allenare un gruppo troppo numeroso. Specialmente per un tecnico nuovo e specialmente d’estate, quando per gettare le basi della nuova stagione occorrerebbe una situazione ordinata e non una via del centro all’ora di punta. In questo momento la rosa rossonera è composta da 31 elementi (anche se in realtà il numero è maggiore: ad esempio Mastour non è più considerato un’unità fissa della prima squadra, ma si sta allenando con i big), e una cifra del genere stride non solo al cospetto del nuovo regolamento, ma anche del buonsenso. Senza coppe, occorre essere snelli. INCERTEZZA Allora ecco l’obiettivo: una rosa di 26-27 elementi, ovviamente compresi gli under 21, che sono quattro. Calabria, Donnarumma, José Mauri e Niang. La cura dimagrante, quindi prevede 4-5 cessioni. I primi nomi della lista sono Agazzi, Albertazzi e Verdi. Poi c’è tutta una schiera di seconde linee dal futuro incerto. Qualcun altro dovrà fare le valigie e chi resterà avrà il compito di far cambiare idea all’allenatore. Le occasioni arrivano dalle amichevoli: il Milan ne ha già giocate due contro squadre dilettantistiche e oggi è atteso dal primo vero test di spessore, in casa del Lione vicecampione di Francia. È il primo di una serie di impegni internazionali ad alto livello. I giocatori sanno che questo è il momento in cui devono giocarsi le proprie carte e provare a sovvertire una gerarchia che per forza di cose esiste già. Così, ecco fare capolino coloro che anche stasera proveranno a sedurre il sergente Sinisa. CHANCE Nei primi due test, una delle liete novelle risponde al nome di Niang. Aveva lasciato il Milan come un esterno destro d’attacco fumoso e acerbo, è tornato dal Genoa con un vestito nuovo da punta centrale, idee chiare e movimenti decisamente interessanti. M’Baye adesso vede molto di più la porta, e non solo perché la distanza è diminuita. Sei mesi di cura Gasperini gli sono serviti tantissimo, ma lo attende un compito ai limiti dell’impossibile: là davanti le due caselle sono occupate da Bacca e Luiz Adriano. Senza contare che in ballo c’è pure Menez, e magari arriverà anche Ibra. Il fatto è che il Milan non intende cederlo di nuovo in prestito. Quindi, mano alla fionda: lungo i mesi Davide cercherà di mandare al tappeto Golia. Il club rossonero crede molto in lui, tanto da avergli appena prolungato il contratto fino al 2019. Chiaro che gli spazi saranno risicati, ma il fran- cese ha spiegato di essere felice per il richiamo alla casa madre e, ovviamente, per il rinnovo. L’obiettivo è diventare un’alternativa importante e credibile ai soliti noti. BIVALENTE Restando in attacco, chi parrebbe messo maluccio è Cerci. Il suo ruolo preferito è l’esterno, solo che il Milan giocherà col 4-3-1-2. Alessio ha fatto la seconda punta nel Torino, ed è così che Mihajlovic l’ha impiegato nelle prime due amichevoli. Male la prima, meglio la seconda, quando ha servito qualche assist molto interessante. In prestito dall’Atletico ancora per questa stagione, è uno degli attaccanti dato per partente all’unanimità. In realtà le cose stanno in un altro modo. Club e allenatore hanno concordato sul fatto che Alessio sia utile alla causa, perché può ricoprire due ruoli, a seconda del sistema di gioco. Quindi il Milan non ha intenzione di cederlo. Lo scenario potrebbe chiaramente cambiare se fosse il giocatore a chiedere di andarsene per avere più possibilità di giocare. Poco più dietro ecco sgomitare Suso. Tecnica di ottimo livello e personalità, l’avevamo già visto, sta provando a giocarsi una chance da trequartista. Dove ci sono Bonaventura e Honda, forse Bertolacci. In presenza di una buona offerta, potrebbe essere ceduto in prestito, magari a fine agosto. Infine, Nocerino. Ora che Baselli è finito a Torino e Witsel non parrebbe rientrare più nei piani, hai visto mai che sia proprio lui a restare. Il Noce, tornato dal prestito al Parma, ha chiarito che gradirebbe rimanere e sta provando a convincere Mihajlovic con le sue armi migliori: corsa, sacrificio, dedizione alla causa. E se davvero tornasse Ibra...