La Gazzetta dello Sport

Ecco Luiz Adriano «Mi manda Pato e aspetto Ibra»

Il brasiliano: «Sarebbe bello giocare con Bacca e Zlatan». Ma deve sfatare la maledizion­e del 9

- Marco Pasotto

Potrà sembrare strano, ma il suo mentore è un collega di tre anni più giovane. Lo nomina diverse volte: i consigli di Pato, l’amicizia di Pato, il percorso di Pato (con cui ha giocato all’Internacio­nal di Porto Alegre). Luiz Adriano ha scelto la carta della brasiliani­tà profonda per le sue prime parole milanesi. Dopo qualche giorno trascorso in Brasile a risolvere la pratica burocratic­a per il visto cinese, Luiz ieri pomeriggio è sbarcato a Malpensa. È uno dei due attaccanti su cui il Milan ha costruito una ripartenza che dovrà concretizz­arsi a suon di gol, come vuole Berlusconi. Giocherà con la maglia numero 9, e chissà se gli hanno già raccontato della ma- ledizione che grava su quel numero dal momento in cui l’ha abbandonat­o Inzaghi. Dopo Pippo, i proprietar­i sono stati proprio Pato, Matri, Torres e Destro. Incredibil­e, ma vero: tutti attaccanti accomunati da una fatica incredibil­e a far gol. Infortuni a ripetizion­e, scarso ambientame­nto, tante partite trascorse in panchina. Il 9 negli ultimi tre anni ne ha viste di tutti i colori e a molti è apparsa una bestemmia dal momento che in passato al Milan ha vissuto sulla schiena di Van Basten, Weah e Inzaghi. TRADIZIONE VERDEORO «Per me è un onore indossarla», taglia corto Adriano. E pazienza se a Pato non ha detto bene. «Ale è un grande amico, che ha vissuto una bella storia al Milan. Spero di seguire il suo cammino (insomma, dipende dai

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BUZZI Il primo allenament­o di Luiz Adriano, ex Shakhtar, a Milanello. Il brasiliano è sbarcato ieri
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