Ecco Luiz Adriano «Mi manda Pato e aspetto Ibra»
Il brasiliano: «Sarebbe bello giocare con Bacca e Zlatan». Ma deve sfatare la maledizione del 9
Potrà sembrare strano, ma il suo mentore è un collega di tre anni più giovane. Lo nomina diverse volte: i consigli di Pato, l’amicizia di Pato, il percorso di Pato (con cui ha giocato all’Internacional di Porto Alegre). Luiz Adriano ha scelto la carta della brasilianità profonda per le sue prime parole milanesi. Dopo qualche giorno trascorso in Brasile a risolvere la pratica burocratica per il visto cinese, Luiz ieri pomeriggio è sbarcato a Malpensa. È uno dei due attaccanti su cui il Milan ha costruito una ripartenza che dovrà concretizzarsi a suon di gol, come vuole Berlusconi. Giocherà con la maglia numero 9, e chissà se gli hanno già raccontato della ma- ledizione che grava su quel numero dal momento in cui l’ha abbandonato Inzaghi. Dopo Pippo, i proprietari sono stati proprio Pato, Matri, Torres e Destro. Incredibile, ma vero: tutti attaccanti accomunati da una fatica incredibile a far gol. Infortuni a ripetizione, scarso ambientamento, tante partite trascorse in panchina. Il 9 negli ultimi tre anni ne ha viste di tutti i colori e a molti è apparsa una bestemmia dal momento che in passato al Milan ha vissuto sulla schiena di Van Basten, Weah e Inzaghi. TRADIZIONE VERDEORO «Per me è un onore indossarla», taglia corto Adriano. E pazienza se a Pato non ha detto bene. «Ale è un grande amico, che ha vissuto una bella storia al Milan. Spero di seguire il suo cammino (insomma, dipende dai